Una lezione di vita

Una lezione di vita

Francesca Nocera, 24 anni. Pilota di motocross di levatura mondiale, maglia azzurra, già campionessa italiana ed europea. Simpatica, positiva, sempre sorridente. Indomabile. Una giovane atleta tra le più amate ed apprezzate nel grande Circus dell’off road. La vita ha provato a tenderle un agguato; lei sta combattendo e sta vincendo. Ed ha già riacceso la sua moto.

Presentiamo Francesca.

Ciao a tutti, sono Francesca Nocera, ho 24 anni ed abito in un piccolo paesino della provincia di Bergamo. Tutti me lo chiedono: Bèrghèm dè sura o Bèrghèm dè sota? Dè sota! 

Sono una ragazza solare, piena di energia, con tanta voglia di godermi in pieno la vita ed inseguire le mie passioni; e tra le mie tante passioni la più grande è quella per le ruote tassellate. Il mio motto è “la vita è per il 10% cosa ti accade e per il 90% come reagisci.” 

Quando ti sei appassionata ai motori ed al fango?

Tutto è cominciato all’età di 9 anni circa, prima era mia sorella ad andare in moto per divertimento, mentre io mi divertivo solamente a mangiare dei gran panini con la nutella… 

Poi un bel giorno ho deciso di provare anch’io la moto e da lì in poi è sempre stato il mio hobby post scuola. Arrivavo a casa e mentre mangiavo facevo i compiti, cosi al pomeriggio la mamma mi lasciava libera di uscire in moto. Inizialmente non ho preso seriamente questo sport; fino all’età di 14 anni ho praticato l’enduro, disciplina tosta e divertente, ma dopo avere partecipato ad una gara di motocross ho capito che quello era il mio sogno da inseguire. E così grazie ai miei genitori ho iniziato ad allenarmi sempre più seriamente. La mia giornata tipo era: sveglia alle 6 ed allenamento fisico, doccia, scuola, pranzo e compiti e, se ne avevo la possibilità, allenamento in moto. Ed alle 21 via a nanna. Non mi pesava, lo rifarei altre mille volte, anche perché poi anche adesso non ho cambiato molto queste abitudini. 

Francesca Nocera #tabella numero 116.

Inizialmente correvo con il numero 16 , era l’unico numero basso rimasto libero e mi piaceva. Poi quando ho iniziato a partecipare al Mondiale il 16 era già occupato e così il primo numero che mi è venuto in mente è stato il 116. 

L’off road probabilmente non sfonda perché i media non ne traggono sufficiente guadagno.

Il motocross, pur avendo un numero elevato di appassionati e di praticanti, è considerato uno sport di seconda fascia. Mediaticamente è messo all’angolo, i grandi networks non se lo filano quasi, le cifre che vengono investite dagli sponsor sono tutto sommato modeste. Solo i top drivers riescono a coprire i costi ed a portare a casa un reddito accettabile. Perché secondo te l’off road non sfonda, pur essendo una specialità adrenalinica e spettacolare?

Credo che tu sia il primo giornalista ad avere ben capito la realtà dei fatti nel motocross! Se vuoi provare ad emergere ci vuole una grande passione, ma sopratutto un buon budget da investire. Almeno inizialmente, poi se hai la fortuna di trovare sponsor che credono in te ed investono su di te puoi provare ad avere un futuro tra i cosiddetti big. Non è tutto oro quel che luccica, e quello che la gente spesso dice non corrisponde alla realtà dei fatti.

Io sono sincera, se non fosse stato per i miei genitori che inizialmente mi hanno supportato economicamente, probabilmente non avrei nemmeno iniziato a correre e di conseguenza non avrei mai successivamente trovato sponsor pronti a darmi una mano. Gli sponsor vogliono vedere i risultati e questi non li avrei mai realizzati senza l’aiuto dei miei genitori. Da questo punto di vista devo tanto alla mia famiglia; ricordo benissimo le parole di mio papà “Franci se da parte tua ci saranno impegno, sacrificio e dedizione io farò lo stesso per portare avanti questa tua passione”. Mi accorgo oggi che quella frase aveva tanti significati ed insegnamenti di vita che alla fine mi hanno portato ad essere l’atleta educata , umile e lavoratrice che sono oggi.

Alcuni miei obiettivi non sono stati centrati a causa di miei errori, lo ammetto. Altri a causa di una certa sfortuna che da quando ho iniziato a gareggiare mi perseguita.

Tornando alla tua domanda, l’off road probabilmente non sfonda perché i media non ne traggono sufficiente guadagno; non avrei altra risposta da darti ed è un vero peccato !

Gli sport motoristici al femminile in Italia raccolgono spesso diffidenza e sorrisini sotto ai baffi. Tu sei un’atleta di levatura mondiale ed hai girato il mondo confrontandoti con realtà diverse dalla nostra. Come è considerato il motocross femminile all’estero?

A dire la verità non cambia molto. Secondo me è un pò la mentalità della gente che non è aperta; come dici tu forse ci prendono (come si suol dire) “sotto gamba” e non considerano la fatica di una donna come un valore vero e proprio. Noi siamo atlete, esattamente come tutte le grandi donne che gareggiano nelle altre discipline ! 

Recentemente sei entrata nel Gruppo Sportivo Fiamme Oro Polizia di Stato. Solo un utile sostegno economico oppure c’è qualcosa di più?

Si può dire “che figata” ?!! Devo ancora realizzare! Questa è stata una bella sorpresa. Credimi, quando ho capito di potere fare della mia passione un lavoro mi sono scese le lacrime. Ne approfitto per ringraziare il Gruppo Sportivo Fiamme oro per l’accoglienza; i tecnici Christian Ravaglia, Massimo Beltrami e tutti gli altri che ho incontrato fino ad ora che mi hanno fatto sentire subito a mio agio. È più di un aiuto economico! Intendo dire che per me è una enorme soddisfazione a livello personale. I miei sacrifici, fatti con tanta caparbietà, non potevano essere ripagati in modo migliore.

Il tuo rapporto con la natura e con gli animali; so che hai un amico a quattro zampe.

Amo gli animali, amo la natura e particolarmente amo la montagna. Fino a qualche settimana fa, prima di entrare nel Gruppo Sportivo Fiamme Oro gestivo una società agricola di famiglia, che ora porta avanti mia sorella. Ho un amico a quattro zampe molto speciale, si chiama Asti ed è un pastore australiano blue merle ! Ho voluto questa razza per il carattere; negli ultimi mesi di malattia mi ha fatto molta compagnia.

Ci svegliamo, ci addormentiamo, viviamo costantemente con la paura del domani.

Un brutto giorno, casualmente, hai scoperto di avere un carcinoma. Vogliamo parlarne?

Esatto. E’ stato proprio un brutto giorno ed i giorni successivi sono stati solo peggio. Non racconterò tutto nei minimi dettagli ma, come appunto dicevi tu, casualmente, mi hanno diagnosticato un carcinoma maligno alla tiroide. Ho avuto tanta paura, e lo ammetto ne ho tutt’ora che sono ancora in cura, ma credo sia normalissimo.

La cosa che mi ha stupito è stata la Franci in questa situazione; tante volte penso ma come hai fatto ad affrontare cosi serenamente tutto questo !?!?! Poi ho capito che avevo creato una corazza su di me, per far sentire più leggere le persone che vivono intorno a me; in un certo senso avevo inserito un pilota automatico!

Ho provato a mettermi nei panni di mia sorella, del mio ragazzo che doveva sopportare i miei sbalzi d’umore, le mie notti in bianco, la mia non voglia di alzarmi la mattina perché la stanchezza era troppa. I miei chili di troppo inizialmente, i miei chili di meno dopo, nonostante una dieta equilibrata. E poi mi sono immedesimata nei miei genitori; chi tra di voi che mi legge è un genitore, può capire cosa si prova a vedere soffrire un figlio.

Per molti anni mi sono portata dietro un carattere, un corpo, un viso stanco che non mi appartenevano, ma ho sempre sorriso nascondendo la pesantezza. Fino a quando non mi hanno operata non mi sono mai resa conto di essere malata o forse non accettavo l’idea di essere malata! L’attesa dell’esame istologico, le terapie, tutto un percorso che solo chi ha la sfortuna (o per certi versi la fortuna) di dovere affrontare può capire. Come in un recente post che ho pubblicato sui social network, chi affronta un certo tipo di malattia è un eroe! Ci svegliamo, ci addormentiamo, viviamo costantemente con la paura del domani.

Le infinite attese che ti fanno mangiare il fegato, le mille domande che ti poni senza avere una risposta certa; ripeto io sono stata fortunata ed auguro a tutte le persone di questo mondo in queste situazioni di esserlo, sopratutto di trovare la forza di reagire e di rimanere nel presente. Prenderò questa malattia come una lezione di vita; tra poco più di un mese il 23 ottobre avrò 25 anni e spero di dire avevo 24 anni ed un tumore. Adesso ne ho 25 e non l’ho più! 

Senza nulla togliere alle tue colleghe, nell’ambiente del motocross si dice che tu e Kiara Fontanesi siete le bikers più carine del paddock. Ti fa piacere o ti pesa sapere che, forse, parte dei tuoi tifosi sono attratti più dal tuo viso e dal tuo fisico piuttosto che dalla tua tecnica di guida?

Ahah… davvero? Beh non sono mica la Rodrigez ahah 😀 Ma grazie comunque a tutti quelli che fanno il tifo per me, per noi italiane ! I complimenti si accettano sempre, anche le critiche se sono costruttive. Non mi infastidiscono queste cose.

Qualcuno è geloso…

Mmm, il mio fidanzato non è un tipo geloso! Forse non ha modo di esserlo…o meglio, non gli do io modo di esserlo! Lui sa che sono una ragazza seria con la testa sulle spalle.

Segno zodiacale Scorpione. Ohi ohi ohi… ne conosco un’altra di scorpioncina, Sofia Goggia; maneggiare con cura, siete toste ed indomabili…

Non dimenticare un particolare fondamentale… notér dé bérghém.. ahahah!! Scherzi a parte, stimo tantissimo Sofia Goggia! Che donna! Che atleta! Mi piacerebbe conoscerla un giorno e, perché no, invitarla in pista! Ho visto che recentemente è salita su una moto da pista, quindi se vorrà io sono pronta a fargli provare quella da cross!

Le persone nate sotto il segno dello Scorpione sono indomabili. Hai ragione, io sono una testona e quando mi fisso una cosa è quella; a volte è un pregio a volte un difetto, dipende dalla situazione. Ma siamo delle gran lavoratrici, amiamo e ci prendiamo cura delle persone come nessun altro sa fare ! Siamo fedeli e sopratutto umili; almeno. Io mi vedo così.

Mi auto invito a pranzo a casa tua. Non avvelenarmi, ti prego, cucinami i tuoi piatti forti. Cosa mi prepari?

Sei capitato dalla persona giusta! Mi piace cucinare… ma piatti leggeri. Farò un’eccezione e ti cucinerò una carbonara come primo, un coniglio con funghi e polenta per secondo e per chiudere in bellezza un tiramisù della casa, favoloso! Almeno così dicono.

Hai, tuo malgrado, avuto un certo periodo di inattività forzata che ti ha tenuta lontana dalle piste. Con quale musica, con quali libri e con quali film ti sei distratta?

Purtroppo si. Negli ultimi anni sono stata parecchio lontano dalle gare e dagli allenamenti; questo mi ha penalizzato molto. Solamente un anno sono riuscita a concludere la stagione partecipando a tutte le gare in programma. Gli ultimi tre anni mi hanno segnato parecchio. Nel 2015 mentre mi trovavo a lottare per il secondo posto al Mondiale in Francia a due giri dalla fine sono caduta perforando un polmone, rompendo sette costole (scomposte) e due vertebre.

Sono rimasta molto delusa dai giornalisti che nei giorni successivi hanno pubblicato articoli sulla “caduta spettacolare” e non appunto, sulla grande gara che stavo svolgendo! I giornali non hanno mai pubblicato qualcosa di positivo sui miei risultati , sui miei podii al Mondiale, sull’Europeo a squadre che abbiamo vinto insieme a Kiara (Fontanesi ndr), sui Campionati Italiani che ho vinto ecc ecc; invece quel giorno sono stati molto attivi! Perdonami per questo sfogo ma trovo ridicole queste cose! Piuttosto non scrivete nulla che fate più bella figura!

Nel 2016, a due settimane dall’inizio dei Mondiali, ho lussato la spalla riportando una lesione completa del nervo ascellare perdendo cosi parecchio movimento nel braccio destro a causa dell’assenza del muscolo deltoide. Questo infortunio mi ha compromesso parecchio la guida in moto, ma ora mi sono abituata e non ci faccio caso. E poi il 2017/2018, non infortuni ma appunto la scoperta di questo carcinoma.

Durante questo periodo ho sempre gestito la nostra società agricola e dato un aiuto ai miei genitori. Ho letto un libro che mi è piaciuto molto sulla resilienza, di Pietro Trabucchi.

Guardiamo al futuro. Siamo nuovamente in pista e ce la giochiamo. Chi temi maggiormente? Quali sono le avversarie più temibili?

Temo me stessa, sembrerà una frase fatta ma per il futuro mi sono ripromessa di lottare solo ed esclusivamente con me stessa e spronarmi ogni giorno a tirare fuori il meglio di me! Ho sempre avuto stima verso le mie avversarie e logicamente le temi in gara, ma il più grande avversario sono io! Ora dovrò ricostruire una nuova Franci #116 , non appena sarò al 100% mi rimetterò in gioco più di prima !

Cairoli o Herlings?

Tony Tony e Tony !! NOVE mondiali sudati e conquistati con una testa da più che campione! È un atleta che rimarrà nella storia! Ma sono comunque entrambi due atleti con la A maiuscola; li guarderei girare 24 h su 24… sono incredibili !

Ci svegliamo, ci addormentiamo, viviamo costantemente con la paura del domani.

Come si prepara un’atleta che deve domare una moto potente lungo un tracciato da sincope?

E’ da poco che ho la possibilità di dedicarmi a tempo pieno a questo sport, prima ho sempre cercato di gestire i miei allenamenti anche in base al lavoro nella società agricola di famiglia. In ogni caso ho un preparatore che mi segue molto bene fisicamente e mi da la giusta motivazione. Mi aiuta molto anche mentalmente e la cosa che io apprezzo in lui è la voglia di aiutarmi. In questo periodo mi è sempre stato vicino e insieme torneremo forti e ci riprenderemo tutti i muscoli e tutto il fiato che abbiamo perso!

Un sogno nel cassetto, un errore da non ripetere mai più, un grazie per qualcuno.

Niente cassetti, niente sogni! Ho deciso di vivere solo ed esclusivamente nella realtà, godendomi ogni giorno quello che la vita avrà da riservarmi. Ho tanti obiettivi piccoli che diventeranno grandi! 

Ho fatto errori, forse il più grande è non avere creduto in me stessa. D’altronde siamo umani… ma non ho rimpianti.

Un grazie va ad ogni singolo sponsor; per me sono diventati una grande famiglia e spero presto di ripagarli con qualche risultato. E GRAZIE… Grazie mamma, grazie papà. Per i sacrifici che avete fatto in questi anni e che tuttora fate per aiutare me ad inseguire la mia passione; grazie per aver creduto in me! Per la libertà che mi avete concesso e sopratutto per la donna umile che mi avete reso. Grazie a mia sorella ed a Matevz per l’amore che mi date e per i sacrifici che anche voi, per i miei impegni sportivi, fate ! lo dico sempre e lo ripeterò all’infinito…non dimenticate MAI da dove e con chi siete partiti!

Grazie anche a te Claudio per questa intervista!

Grazie a te super Franci … avanti tutta e buona vita!

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