Scatta, inciampa, cade, risorge e vince. Il Milan si aggiudica il derby.

Scatta, inciampa, cade, risorge e vince. Il Milan si aggiudica il derby.

Oggi avrei dovuto essere a centinaia di chilometri da Milano. Ma il Diavolo ci ha messo lo zampino e così sono riuscito a vedere il primo derby ufficiale della storia del calcio femminile italiano: Inter vs Milan. Ottavi di Coppa Italia.

Come detto non rientrava nei miei programmi, anche perché quando si scrive di sport è quasi indispensabile avere l’ausilio di un buon servizio fotografico, ed il nostro fotografo in questi giorni ha pensato bene di andare a scattare in Austria, lasciandomi solo. Per questa volta utilizzerò alcune immagini d’archivio; che non si ripeta mai più.

Arrivo di buon’ora presso il Suning Young Development Center di via Sbarbaro a Milano (che poi per noi habitué è il “Giacinto Facchetti” di Interello) quando le tribune sono ancora chiuse. Assisto all’inizio del riscaldamento del Milan e poi mi vado a bere un buon caffè insieme a due tecnici dell’Inter amici di vecchia data, schermando gli occhi dinanzi a tutto quel neroazzurro che indossano.

Per la prima volta si incontrano il Milan – capolista di serie A – e l’Inter, che domina a punteggio pieno la serie B. Il Milan per approdare nella massima serie ha scelto la via dell’acquisizione del titolo sportivo di un’altra società, mentre l’Inter ha preferito la via della conquista sul campo. Pertanto, in questa sfida, serie A e serie B hanno poca importanza. Entrambe le formazioni hanno la possibilità di fare bene ed imporsi. 

Temperatura mite, sole, campo all’apparenza in ottime condizioni che però si rivelerà forse un po’ troppo morbido. Tribune affollate; tutto esaurito. 

Ecco le formazioni.

Carolina Morace (tecnico rossonero) propone una formazione diversa dal consueto undici di partenza del Milan, dovendo anche rinunciare a Thaisa Moreno non in perfette condizioni di salute. Qualche esperimento ed un po’ di turn over servono per cercare di confondere le idee al tecnico nerazzurro De La Fuente che ha dalla sua il fattore campo.

Milan schierato con la classica difesa a 4. L’Inter opta per la difesa a 3.

Il calcio d’avvio spetta all’Inter che senza alcun timore reverenziale cerca di assumere il comando del gioco; al secondo minuto la porta del Milan subisce il primo attacco. Ribaltamento di fronte ed il Diavolo segna. Grossa indecisione del portiere di casa che ingenuamente passa il pallone in area a Daniela Sabatino, ed il numero 9 rossonero insacca un pallone facile facile a fil di palo. Brutto colpo per le padrone di casa che provano a rimettere in sesto una gara iniziata con il piede sbagliato. Il Milan sembra più convinto ed al minuto 8 Valentina Giacinti #19 cerca il raddoppio con una rovesciata alla CR7.

Passano solo due minuti ed al decimo la Sabatino concede il bis

Passano solo due minuti ed al decimo la Sabatino concede il bis, messa in porta da un fendente davvero ispirato di Manuela Giugliano #10 che taglia la difesa interista. 

Il Milan gioca palla a terra, tutto sembra girare a mille, con la bomber Sabatino che in diverse occasioni ripiega per dare una mano al proprio centrocampo ed alla propria difesa e che regala al pubblico qualche perla di pura tecnica, come lo stop a terra di un pallone rinviato alto e lungo dall’estremo difensore Camelia Ceasar, che strappa applausi in tribuna.

Al minuto 18 registriamo un duro scontro a centrocampo tra Martina Brustia #8 Inter e Linda Tucceri #27 Milan. Impatto duro ma onesto. L’Inter rischia ancora sugli esiti di un corner con il proprio portiere che chiama la palla ma non la trattiene e con #6 Fusetti che si porta ad un passo dalla tripletta.

E’ risaputo che niente porta più sfiga di una gufata del genere ed infatti immediatamente la partita gira.

In tribuna qualcuno inizia a ventilare l’ipotesi del naufragio interista… “ se continua così ne prendiamo dieci”. E’ risaputo che niente porta più sfiga di una gufata del genere ed infatti immediatamente la partita gira. 

Il Milan ha una caratteristica negativa, che purtroppo torna puntuale come una cambiale in ogni partita. Dieci minuti improvvisi di black out. La squadra si appisola, la velocità cala, la concentrazione svanisce; narcolessia collettiva. Ed anche questa volta al minuto 20 la sindrome del riposino si presenta in campo.

Al 21’ bolide interista su punizione e il numero #1 del Milan si salva deviando sulla traversa e quindi in calcio d’angolo. Corner, tentennamento della difesa milanista e, sola soletta in area, Gloria Marinelli #7 Inter insacca, riducendo lo svantaggio della sua squadra. E’ vero che è sempre gratificante uscire dalla propria area di rigore palla al piede, ma spazzare via ogni tanto, non è un peccato mortale.

Minuto 28’. Uscita intempestiva di Camelia Ceasar e raddoppio di Marinelli #7 con un beffardo pallonetto. Questa volta i canonici dieci minuti di relax psico-fisico al Milan sono costati carissimi.

Il Milan riaccende la luce e Daniela Sabatino sfiora il gol con un rasoterra incrociato che esce a fil di palo; quindi (come se nulla fosse accaduto) riprende a macinare il proprio gioco, senza mai perdere di vista le punte nerazzurre, prima tra tutte Regina Baresi #9, indiscusso punto di riferimento dell’Inter.

Al 40’ Valentina Bergamaschi #7 esce per un brutto colpo ricevuto e lascia la sua squadra in dieci per un paio di minuti; rientra proprio mentre la sua compagna Capelli #13 tira una bomba al fulmicotone verso la porta avversaria, senza esito.

Valentina Giacinti

47’ il Milan pasticcia in area e regala il vantaggio alle padrone di casa. A Nora Heroum #11 viene fischiato un fallo (difficile giudicare dalla tribuna) e sul dischetto si presenta Regina Baresi che realizza con freddezza. Triplice fischio e tutti negli spogliatoi. Inter 3 Milan 2. Al quarto d’ora del primo tempo nessuno al mondo si sarebbe giocato un solo bottone su un risultato del genere.

una saetta vestita di rossonero con un bel 7 stampato sulla schiena (Valentina Bergamaschi) manda in tilt mezza squadra avversaria 

In avvio di secondo tempo Carolina Morace effettua un cambio, inserendo Lisa Alborghetti #5 per Martina Capelli #13. Non cambia l’inerzia della partita, l’Inter prende campo agevolmente ed il Milan non trova il bandolo della matassa. Le padrone di casa per un quarto d’ora abbondante giostrano autorevolmente, con un’ottima Alice Regazzoli #10 e con una Marta Pandini #18 che mette sulla fascia sinistra in grande imbarazzo Nora Heroum, maglia #11 rossonera.

Il pallone passa poche volte dalle parti di Manuela Giugliano #10 e questo determina poco ordine, poca razionalità e troppa foga in casa Milan. E’ sempre lei a crossare per Linda Tucceri #27 che incorna pregevolmente al 16’, ma in centro al campo l’Inter vince tutti i contrasti e questo pesa molto a danno della squadra ospite.

Il 20’ è il momento della svolta. Tre tiri consecutivi rossoneri fermati sulla riga di porta dall’estremo difensore interista Schroffenegger #1 e sul rinvio eurogol di Linda Tucceri #27 Milan che spacca la partita. E’ un punto di non ritorno. Tutto cambia, tutto gira, l’Inter accusa il colpo, è piegata sulle gambe ed a nulla valgono le sostituzioni. 24’ s.t. una saetta vestita di rossonero con un bel 7 stampato sulla schiena (Valentina Bergamaschi) manda in tilt mezza squadra avversaria e tocca per Manuela Giugliano che insacca.

Da questo momento in poi la partita è chiusa e si attende solo il fischio finale dell’arbitro. Registriamo ancora una cavalcata da valchiria wagneriana di Linda Tucceri #27 che travolge tutto quello che le si para davanti per poi servire Valentina Giacinti #19 con quest’ultima che fissa il risultato sul 3 a 5.

L’arbitro fischia tre volte al 48’, interrompendo un simpatico scambio di battute tra le due numero #10 di Milan e Inter che, in attesa di una rimessa laterale, conversano amichevolmente. Applausi per tutte e terzo tempo con le giocatrici di entrambe le formazioni che si portano tra il pubblico per raccogliere applausi, firmare autografi e scattare selfie. Molto piacevole, molto sportivo.

Mvp: troppe sarebbero le calciatrici da menzionare in entrambe le formazioni. Per questa volta nessun MVP; tutte egualmente brave.

E mentre le ventidue in campo si attardano a salutare i propri tifosi, sulla Madonnina (per la prima volta nella storia del derby meneghino di calcio femminile) sventola il vessillo rossonero con l’emblema del Diavolo.

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