Reggio Emilia, ore 18.30, 35 gradi, stadio MAPEI Stadium/Città del Tricolore. Capienza 23.000 posti circa, spettatori censiti dalla UEFA 2738, inclusi gli addetti ai lavori e gli operatori della stampa.
Si gioca una partita decisiva per questo Europeo Under 21, si affrontano le due squadre uscite sconfitte dal primo turno nel girone dell’Italia. Spagna contro Belgio, chi perde va a casa.
Spagna e Belgio non sono propriamente due squadrette dell’oratorio ed i prezzi dei biglietti sono talmente popolari da sembrare simbolici, eppure l’impianto è desolatamente vuoto. Brutta cosa, che non depone a favore della cultura calcistica nostrana. Non siamo sportivi, siamo solo tifosi. Poca roba.
A dire il vero un coro l’ho sentito alzarsi un paio di volte in tutta la partita. Un gruppetto di una sessantina di tifosi in maglia amaranto per qualche istante ha rotto il silenzio. Pensavo fossero supporter della Roja, ma mi sbagliavo. Erano nostalgici tifosi della Reggiana che inneggiavano alla loro compagine, oggi militante in serie D. Mamma mia, poveri noi…
Non vi dico la faccia della giovanissima collega proveniente dal lontano Uganda per conto di AISP Media (l’Associazione Stampa Sportiva Internazionale) che seduta di fianco a me pensava si trattasse di uno scherzo o di un flashmob.
Poco male, nel silenzio abbiamo avuto modo di sentire con chiarezza sia le chiamate dei giocatori sia le indicazioni delle panchine, solitamente sommerse dal fragore del pubblico.
Il calcio d’avvio è battuto dai calciatori spagnoli in maglia bianca. I primi cinque minuti sono un monologo iberico, poi al minuto 6 – nel primo affondo in campo avverso – il Belgio va in gol con Lukebakio, ma la segnatura del giocatore del Watford viene annullata per fuorigioco.
Passa un solo minuto ed è questa volta la Spagna a segnare. Cross teso di Carlos Soler ed intervento di prima di Dani Olmo. Nessun dubbio, questa rete è buonissima (oltre che bella) e la Spagna è avanti nello score.
Al minuto 9 la nazionale iberica sfiora il raddoppio con la sua stella Ceballos che colpisce il palo. La Spagna gioca, il Belgio guarda. Ceballos impegna ancora il portiere belga De Wolf, il migliore della sua squadra in questo incontro.
Sembrerebbe una partita a senso unico, anche perché gli inviti a far salire la linea di difesa del Belgio del coach Walem si perdono come una goccia d’acqua nel deserto.
Il Belgio per i primi 20 minuti si rinchiude nella propria tre quarti campo ed ogni tanto prova a lanciare in contropiede i suoi attaccanti dalle lunghe gambe; troppo poco per impensierire una Spagna molto tecnica.
Ma nel calcio tutto può cambiare in un attimo e così al minuto 24 i rossi colpiscono. Sponda di Cools e deviazione vincente di Bornauw, intercettata anche dal ginocchio dello spagnolo Soler. 1 a 1.
Sosta di un minuto decretata dall’arbitro al 25° per bere e poi via sino alla fine del tempo, nel silenzio e nella noia generale. Le squadre non osano, l’importante non sembra segnare, quanto non subire un gol. Atteggiamento assurdo, visto che un pareggio equivarrebbe ad un timbro sul biglietto di ritorno in patria per entrambe le formazioni.
La ripresa si apre nel segno del giocatore più forte in campo, l’iberico Ceballos. Secondo “legno” (traversa su punizione) ed un gol divorato a due passi dalla riga di porta avversaria. Il caldo si va sentire, le squadre si allungano ma non pungono.
Anche se il pareggio sarebbe davvero inutile e deleterio, sembra che tutte e due le nazionali tirino a campare, cercando di marcare un punticino in classifica che possa in qualche modo far salvare loro la faccia prima del rimpatrio.
La Spagna qualcosa ogni tanto combina, ma l’estremo difensore belga De Wolf (classe 1996) si fa sempre trovare pronto.
Ultimo minuto di gioco, si attende solo l’indicazione dell’addictional time quando Pablo Fornals (dalla prossima stagione al West Ham) trova un varco sulla tre quarti avversaria, palla al piede si infila in area e spedisce la sfera alla sinistra di De Wolf. 2 a 1.
Il Belgio termina virtualmente il proprio Europeo, la Spagna lo riacciuffa in zona Cesarini e complica oltremodo la vita nella competizione per l’Italia. Aveva ragione Gino Bartali: è tutto sbagliato, è tutto da rifare.
MVP UEFA, ovviamente Spagna #10 Ceballos.
Sabato sera seguiremo ITALIA vs BELGIO e non basterà la vittoria, saremo vincolati anche dai risultati che conseguiranno le nostre avversarie. Si tornerà a Reggio Emilia; ho garantito alla mia collega ugandese che lo stadio sarà pieno e spero di non fare una magra figura.