Arsène Duevi

Arsène Duevi

Vorrei presentare in questo spazio alcuni degli artisti che hanno partecipato alla finale del XII° Premio Andrea Parodi di World Music che si è tenuto a Cagliari nel mese di ottobre 2019.

Il primo a salire sul nostro palco virtuale è un musicista milanese, mio concittadino.

Istruzioni per l’uso: mai lasciarlo senza vigilanza armata in un luogo (chiuso o aperto è lo stesso) frequentato da altre persone lasciandogli la possibilità di prendere in mano un qualsiasi oggetto che possa emettere suoni.

Achtung: no strumenti musicali, no tamburi, no percussioni varie. L’ideale sarebbe legargli le mani ed imbavagliarlo. La mancata osservanza di queste minime precauzioni di ordine pubblico comporta conseguenze inevitabili.

Tempo cinque minuti e tutti i presenti si troveranno coinvolti (diciamo stregati) loro malgrado in una jam session indiavolata caratterizzata da ritmi, suoni e movenze di chiara origine africana. Per fermarla è vivamente consigliato l’uso di idranti e gas lacrimogeni.

L’agitatore da controllare a vista si chiama Arsene Duevi Tsibiaku.

Ho conosciuto Arsene a Cagliari in occasione del XII° Premio Andrea Parodi di world music al quale partecipava come finalista (dieci soli finalisti selezionati tra oltre duecentottanta candidature giunte da tutto il mondo).

Al termine del contest Arsene Duevi risulterà vincitore (con il brano “Agamà” in lingua ewè) sia del Premio Degli Artisti in Gara sia della Menzione dei Ragazzi, assegnata dai giovani presenti in sala.

Nessuna biografia pubblica ci dice quando sia nato, ma fonti bene informate mi dicono che sia venuto al mondo a Lomè, la capitale del Togo, nel luglio del 1976.

“Ovunque si può vivere bene, trovando persone da amare e con cui stare, godendo la bellezza della vita” 

Voce profonda, intensa, coinvolgente. Bassista, chitarrista, cantante, direttore di coro, compositore ed etnomusicologo, arriva in Italia nel 2002 dopo un viaggio avventuroso e diviene cittadino italiano.

Prima di arrivare in Italia ricopre l’incarico di direttore del Coro della Cattedrale del Sacro Cuore di Lomè, la capitale del Togo.A Milano incontra Saul Beretta e debutta come compositore in un progetto di Musicamorfosi presso la Sala Verdi del Conservatorio di Milano nel maggio 2003. Sempre nel 2003 (da una sinergia tra Musicamorfosi e l’Associazione Italiana Genitori) nasce l’esperienza dei Cori per Adulti. Ad oggi esistono sei cori che coinvolgono oltre 300 persone sul territorio di Milano, Monza e relative province.

“Per fortuna niente barconi, anche se certo soffro a vedere certe scene adesso”.

Prima di arrivare in Italia ricopre l’incarico di direttore del Coro della Cattedrale del Sacro Cuore di Lomè, la capitale del Togo.

A Milano incontra Saul Beretta e debutta come compositore in un progetto di Musicamorfosi presso la Sala Verdi del Conservatorio di Milano nel maggio 2003. Sempre nel 2003 (da una sinergia tra Musicamorfosi e l’Associazione Italiana Genitori) nasce l’esperienza dei Cori per Adulti. Ad oggi esistono sei cori che coinvolgono oltre 300 persone sul territorio di Milano, Monza e relative province.

La sua carriera artistica è costellata da un’infinità di collaborazioni e partecipazioni; random ne ricordiamo qualcuna. Nel 2008 come vocal coach prepara un gruppo di calciatori e presentatori tra cui Vialli, Marchegiani e Josè Altafini per un fortunato spot di SkySport.

Sempre nel 2008 Arsene è uno dei protagonisti dell’evento concerto di Radio Popolare dedicato a Fabrizio De Andrè al Teatro Dal Verme di Milano interpretando una suite da Senza Orario e Senza bandiera, canzoni di Fabrizio De Andrè scritte per i New Trolls, accanto a lui il Giovanni Falzone electric trio e Tricarico.

Il grande violoncellista Mario Brunello lo invita due volte nel suo Capannone a Castelfranco Veneto per altrettanti concerti in trio, poi arriva l’invito nella prestigiosa rassegna Dolomiti di Pace per i Suoni delle Dolomiti per un concerto in alta quota, 2.100 metri che ha coinvolto e affascinato oltre 900 persone.

Negli ultimi anni ha cantato dal vivo a Rai Radio Uno (Sterenotte), Rai Radio Tre (Battiti e Piazza Verdi) e Radio Popolare. Arsene è stato ospitato in prestigiosi palchi e festival: i Suoni delle Dolomiti, Mi.To (Settembre Musica) Auditorium Parco della Musica a Roma, Suoni Mobili, Atlantic Music Expo (Capo Verde), Blue Note Milano ecc.

Il Premio Parodi – evento di levatura mondiale di world music – certifica un successo di pubblico e critica aumentato anno dopo anno.

Nel 2018 il suo primo lancio internazionale con l’official showcase all’Atlantic Music Festival a Capo Verde, le interviste con Radio France Afrique e il concerto in diretta radiofonioca per WDR Colonia dal Bochum International Festival in Germania.

Il 2019 è per Arsene l’anno del debutto a WOMAD festival a Santiago del Cile e del AWA Festival a Toronto dove viene chiamato per seguire l’ambizioso progetto “100 voices of Toronto” e sempre a Toronto è ospite della Canadian Music Week.

Il Premio Parodi – evento di levatura mondiale di world music – certifica un successo di pubblico e critica aumentato anno dopo anno.

Il suo debutto discografico è datato 2010 con l’album “La Mia Africa”.

La raccolta comprende in un unico documento il lavoro artistico di Arsene, con i Cori, in studio e live con Giovanni Falzone e il gruppo di Tra Cielo e Terra sia sia con stupefacenti versioni dei suoi brani a voci multiple. Le prime copie vanno letteralmente a ruba, così come la seconda ristampa contenente due esaltanti live registrati in occasione del concerto di Natale della Società del Quartetto presso il teatro Comunale di Vicenza.

Nel 2016 esce il suo secondo album “ HAYA’ ”, lanciato da due dirette radiofoniche su RAI 1 e RAI 3.

L’album trae spunto da un percorso geografico africano, che si snoda lungo la Route Internationale 2, attraversando la Costa d’Avorio, il Ghana, Togo e Benin, fino alla Nigeria. Lungo la via si incontrano paesini dai nomi “particolari”: Agbedrafo ( ovvero “La vita è veramente difficile”), Agbetiko, (“La vita è noiosa e pesantissima”), quindi Kunyòwu (“E’ meglio la morte” ) ed infine Elavanyo (“C’è speranza”) che Arsene racconta con la sua musica.

Hayà – Inno alla Vita – seduce con le sue sonorità che mescolano Africa e Mediterraneo, Jazz e World Music, cantautorato e improvvisazione.

“Quella di Arsene è una “musica che si vede”. Vedi una piroga scivolare su acque arrossate dall’aurora, vedi gabbiani e altri uccelli seguire dall’alto la sua rotta, ed è la natura stessa a cantare, a fischiare versi d’uccelli, come se il paesaggio avesse urgenza di comunicarci l’inesprimibile.”

Pasquale Barbella

Intendere la Vita come percorso significa aprirsi alla speranza (la speranza delle voci di chi attraversa il Mediterraneo in cerca di un nuovo orizzonte)sembra risuonare nelle parole di Arsène: “quando in fondo non sembra esserci più nulla, c’è ancora speranza”.

Hayà propone undici canzoni intrise di proverbi africani, invenzioni verbali e ritmiche, citazioni e omaggi a Fabrizio De Andrè e Bob Marley. Un vero inno alla multiculturalità, cantato in francese, italiano e Ewè, la lingua madre di Arsène, con la quale Duevi invita allo scambio e alla solidarietà, a scegliere sempre la vita, a non farsi usare dai soldi, a non darsi mai per vinti, a lasciarsi abbracciare, ad alzarsi e a ricominciare.

A Cagliari al Premio Parodi Arsene Duevi porta un brano in lingua Ewè intitolato Agamà.

Agamà, il camaleonte
La vita cambia, noi cambiamo, come camaelonti
ero disteso sul letto e ho aperto gli occhi, stamattina, di nuovo ho spalancato porte e finestre al giorno che arrivava,
ho intravisto nel cielo il sole sorgere e ho pensato: per me questo sarà un giorno buono, sono uscito in strada e ho camminato senza direzione a lungo e ho pensato che questo giorno sarà il mio giorno, tutto intero, sarà il giorno la vita cambia come il camaleonte, noi cambiamo, come camaelonti

c’è speranza, io ho speranza
è di nuovo giorno, sarà un bel giorno, la pioggia della fortuna e le gocce della felicità scenderanno su di me oggi,le porte si apriranno io aprirò tutte le porte, la vita è un camaleonte,cambia cambia e cambia,,il sole mi ha sussurrato il nuovo giorno nei miei occhi.

Ne me fò ndi me de, me hòna susu be, egbea de elanyò nam. Mexù hò me kpo dzi looo.

Ewe do mò da loo, gblò nam be egbe ‘lanyò.Dagbe ‘lase ahoe,
mokpòkpò leasinyeee,
nkekeya ‘la nyò nam godo godo godo.
Medze mò dzi yina,
madogo nyò na me,
mekade’dzi be elanyò nam lo.
Agbea tròna lo Agama ye.
Me kade’dzi be elanyò.Nkeke ya ye nye nyuie toa nam lo. Dzogbe nyuie fe dzi ya la dza afom lo.
Agbowo la hu ye ma yiee.
Hehea ya Agama wonye.
Etròna lo. Etròna lo.

Ne zà doa nu va kena, ne nu kea zà dona lo, mòkpokpo ya ne noanyi godo. Nedzidzia eva vò na,ne e hozoa ega fana.agama ye nye agbea lo. ne dò dala yi tò dzi ye mele afa woa.me biadzi koa doa fu gbe oo. E dena afe asi flù flù vò ne enu kea egayi na. Elà lebge ava godo godo.

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