E la vita, la vita… E la vita l’è bela…

E la vita, la vita… E la vita l’è bela…

Mentre scrivo ho ancora nelle orecchie le note de E la vita, la vita… la canzone cantata da Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto nel 1974, scritta a quattro mani insieme a Dario Fo e Enzo Jannacci. 

L’ho riascoltata ieri sera mentre assistevo ad una partita di calcio, una partita di Lega Pro, quella che una volta era la Serie C. La squadra di casa la suona in occasione delle proprie segnature e già questo basta ed avanza per rendermela più che simpatica.

Monza ©Francesco Scaccianoce

Cosa ci facevo in un freddo sabato sera novembrino arrampicato in tribuna stampa a vedere una partita di serie C? Mi godevo una partita bellissima ed assistevo ai primi passi ed al decollo di un progetto sportivo che andrà lontano e volerà alto. Insomma, sono andato a vedermi il MONZA Calcio di Silvio e Paolo Berlusconi & Adriano Galliani.

La partita clou della 14^ giornata è Monza vs Carrarese.

Sapevo che la squadra stava andando bene e che era prima in classifica, ma questo non mi bastava; volevo vedere con i miei occhi quello che dai resoconti di cronaca spesso non emerge. L’organizzazione della serata, il feeling tra il pubblico e la squadra e soprattutto volevo vedere se gli undici in campo, oltre a vincere, giocavano bene. 

Perché questa è la squadra del “Silvio” e si sa che a Berlusconi la vittoria non basta, bisogna anche giocare bene.

Il nome stesso “Brianza” è ancora più antico, derivando dalla denominazione di un gruppo etnico di stirpe celtica, i Briganti o Brianti.

Prima di parlare del Monza calcio è utile spendere due parole su Monza e dintorni. Monza è la capitale della Brianza, un territorio che nasce a nord di Milano città e termina a ridosso del lago di Como (o di Lecco? Non tiriamo fuori questo argomento che altrimenti ne parliamo per secoli). Diciamo che la Brianza tocca quattro province, Milano, Como, Lecco e Monza.

Da un punto di vista puramente amministrativo, dal 2004 fa anche provincia (siglia MB MonzaBrianza) e conta un milioncino di abitanti.Territorio operoso, è la patria dell’industria del mobile ed è punteggiata da tantissime attività imprenditoriali; una volta erano chiamate “le fabbrichette del sciur Brambilla” oggi fa figo dire che sono PMI (piccole e medie imprese). 

Non bisogna però fare l’errore di pensare che sia il business il collante che tiene insieme i brianzoli; la loro storia è antichissima, risale ai fasti del mondo longobardo che aveva in Monza la capitale del proprio regno. Il nome stesso “Brianza” è ancora più antico, derivando dalla denominazione di un gruppo etnico di stirpe celtica, i Briganti o Brianti.

©Francesco Scaccianoce

Questo lungo preambolo serve solo a spiegare come il Monza calcio non sia nel modo più assoluto la terza squadra di Milano

Questo lungo preambolo serve solo a spiegare come il Monza calcio non sia nel modo più assoluto la terza squadra di Milano (se esistesse sarebbe la Pro Sesto) ma un’entità sportiva fortemente autonoma e saldamente legata al proprio territorio, sin dalla sua fondazione avvenuta nel lontano 1912.

Anche se non è mai venuto in serie A il Monza è tutto fuor che una squadretta di provincia, è una protagonista storica ed affermata del calcio professionistico nazionale (è una delle squadre italiane con più presenze nella Serie B, cui ha preso parte in 38 edizioni).

Nel 2004 e nel 2015 a cagione di dissesti finanziari la società è stata dichiarata fallita. Nel 2015 inizia la rinascita societaria e dalla fine del 2018 la proprietà del pacchetto azionario appartiene al gruppo Fininvest, ovvero al “Cavaliere”. Che, non dimentichiamolo, è un brianzolo acquisito doc, risiedendo da tantissimi anni nel cuore della Brianza. 

Eccomi quindi al Brianteo, il moderno impianto del Monza calcio costruito nel 1988 e capace di poco meno di ventimila posti. Una capienza (ed una struttura) che lo rendono assolutamente idoneo ad ospitare anche le partite di serie superiori a quella attuale del Monza. Vi gioca anche il Milan femminile che da quest’anno ha abbandonato il Vismara per questa location decisamente più indicata al blasone rossonero.

Sugli spalti ci sono circa quattromila spettatori; tre-quattrocento provengono dalla Toscana ed occupano la curva nord con striscioni e bandiere della Carrarese. Nell’opposta curva sud un migliaio di ultras biancorossi spingono la propria squadra.

In tribuna centrale siede la Triade; dapprima arriva Paolo Berlusconi, quindi Adriano Galliani ed infine all’intervallo il Cavaliere con la signora Pascale. Moltissimi applausi per colui che qui non è il cavalier Berlusconi, ma “il Silvio”. I tifosi ospiti accennano un coretto poco cortese indirizzato al “Berlusca” ma vengono sepolti dal disappunto dell’intero stadio.

Bene, la mia prima curiosità è soddisfatta. L’organizzazione funziona e l’ambiente Monza apprezza la nuova dirigenza e la nuova proprietà. 

Veniamo alla parte agonistica della serata. Sulla panchina briantea siede una vecchia conoscenza di noi Diavoli milanisti; Cristian Brocchi, vecchio cuore rossonero. In tribuna è presente anche il suo grande amico Bobo Vieri.

Un gioco di luci (ormai viene praticato in tantissimi stadi italiani copiando l’idea venuta per prima alla Juventus) ed una bella compilation musicale accoglie l’ingresso delle squadre in campo.

Marco Armellino (Monza) e Diego Conson (Carrarese Calcio)
©Francesco Scaccianoce

La cronaca la limitiamo al minimo indispensabile. Diciamo che il Monza – forte del primato in classifica – parte a razzo e nei primi quattro minuti di gioco confeziona un gol e tre occasioni limpide. E’ Marconi al 3’ a portare in vantaggio la squadra di casa con un preciso colpo di testa. Suona “E la vita, la vita…”.

Sembra l’incipit di un monologo ma il calcio è un’attività fortemente aritmica e quindi le cose non vanno quasi mai come ci si immagina. Minuto 11’ la Carrarese rende pan per focaccia e pareggia. Calcio d’angolo, cross con deviazione di un giocatore della Carrarese, la palla sbatte sul palo e carambola sui piedi di Conson che insacca. 1 a 1 e palla al centro.

“Capita” avranno pensato i calciatori del Monza; “in fondo la Carrarese è una formazione granitica, contro di loro ci può anche stare un inciampo”. I biancorossi ripartono a testa bassa e ricominciano a tessere il proprio gioco, fatto di passaggi e cambi di campo eseguiti in velocità, di prima e con buona tecnica. 

Più facile a dirsi che a farsi, anche perché al minuto 19 un misunderstanding tra Bellusci e Marconi in difesa, consente al giocatore ospite Cardoselli di infilare di destro Lamanna dopo un bello slalom in area.

Monza 1 – Carrarese 2. Il Monza accusa il colpo e sino alla fine della prima frazione il suo gioco è poco convincente e poco incisivo, mentre la Carrarese si muove con una certa disinvoltura.

Durante l’intervallo arriva al Brianteo Silvio Berlusconi ed il Monza cambia marcia (credo più per le paroline che deve avere speso Brocchi negli spogliatoi che per la presenza del grande capo in tribuna). 

Il Monza è più preciso, veloce e determinato. La Carrarese tiene e punge in contropiede. La partita diventa molto bella, anche se intorno al quarto d’ora una mega rissa si scatena vicino alla porta degli ospiti. Volano pugni e cartellini. Peccato.

Minuto 24’. Meritatissimo pareggio per il Monza grazie alla segnatura del capitano D’Errico. Inizia la girandola delle sostituzioni e la partita arriva al termine con un Monza decisamente migliore che prova ad esprimere tutto il suo notevole potenziale. Il gol della vittoria non giunge nemmeno nei cinque minuti di recupero concessi e pertanto viene omologato un bel 2 a 2 che sta stretto ai briantei e premia la pervicacia della Carrarese.

Anche la mia ultima curiosità ottiene una risposta. L’undici di Brocchi gioca molto bene, diverte ed è perfettamente attrezzato per giungere senza grossi patemi d’animo alla promozione in serie B. 

Torneremo in corso di stagione a seguire i biancorossi per vedere se Brocchi sarà capace di mantenere alta la concentrazione del suo team sino all’ultima giornata di campionato; solo un calo di tensione potrebbe, ad oggi, prefigurare qualche difficoltà per centrare l’obiettivo stagionale.

Una sola nota negativa, fortemente negativa. Lasciando il parcheggio antistante lo stadio abbiamo visto un nutrito gruppo di giovani ( e dalla fisionomia del corpo anche di meno giovani) con il volto coperto e le cinture dei pantaloni in mano, in probabile attesa dei tifosi ospiti ancora trattenuti all’interno del Brianteo. Per fortuna abbiamo anche visto un triangolo di contenimento costituito dalle volanti della Polizia che li teneva d’occhio a distanza. Roba brutta. Il calcio è altro. Nasce e muore sul campo in erba, il resto è solo delinquenza e folklore deviato.

Andrea D’Errico (Monza) ©Francesco Scaccianoce

MONZA: Lamanna, Lepore, Bellusci, Marconi, Sampirisi, Armellino, Fossati, D’Errico, Iocolano, Brighenti (dal 33 st Gliozzi), Finotto (dal 13 st Marchi). All. Brocchi – N.E.: Sommariva, Del Frate, Anastasio, Galli, Chiricò, Mosti, Palazzi, Negro, Rigoni, Franco

CARRARESE: Forte, Conson, Mignanelli, Tedeschi, Damiani, Foresta (dal 43 st Agyei), Infantino (dal 33 st Maccarone), Cardoselli, Ciancio, Mezzoni (dal 25 st Calderini), Valente. All. Baldini – N.E.: Pulidori, Tavano, , Badan, Rizzo, Manneh

Arbitro: Pascarella di Nocera Inferiore, assistenti Dell’Olio e Dentico

Marcatori: Marconi (M) al 3 pt, Conson (C) al 13 pt, Cardoselli (C) al 19 pt, D’Errico (M) al 25 st

Ammoniti: Bellusci (M), Fossati (M), Infantino (C), Foresta (C), Calderini (C), Ciancio (C)

Calci d’angolo: 15-2.  Recupero: 1+5  Spettatori: 4061

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