Scrivere e raccontare lo sport non è una delle cose più difficili per un cronista, perché lo sport (quasi sempre) ti aiuta a farsi narrare.
Raccontare la politica ad esempio è molto più impegnativo, perché la politica tende a nascondersi, a barare, a dire una cosa intendendone un’altra. La narrazione diventa quindi una sorta di mano di poker, nella quale devi intuire il bluff di una controparte quasi mai limpida e schietta.
Lo sport ti aiuta (lo show business sportivo un po’ meno), si mostra per quello che è, ti comunica in modo preciso le proprie regole, ti sottopone i suoi risultati. Per raccontarlo devi conoscerne i ruoli, i protagonisti, le regole d’ingaggio ed entrare nel suo mood.
Forse anche per questo è una delle attività umane più amate dai grandi fotografi, perché non si nasconde davanti ai loro obiettivi ed anzi si espone con tutta la vitalità, la forza e l’esuberanza di cui è capace.
Ci sono comunque delle eccezioni, situazioni nelle quali raccontare il gesto sportivo riporta inevitabilmente a parlare di un momento di profondo dolore e ti costringere a dovere pesare ogni singolo tratto di penna con la massima delicatezza.
Era uno di loro, un atleta, un nuotatore. Una brutta notte di marzo 2019 Stefano ha lasciato questa vita in seguito ad un incidente stradale. Percorreva di notte la statale 42 che porta verso Castel Rozzone e Arcene, a Treviglio. La sua auto è sbandata finendo fuori strada e nel violento impatto contro il guardrail Stefano è morto, nonostante l’arrivo sul posto dei soccorsi della Croce Rossa di Treviglio.
Stefano era un bel giovane di 31 anni, un ragazzo in gamba, un nuotatore, un giovane uomo che conosceva i valori dello sport e che amava con tutto se stesso il nuoto, una disciplina tosta, una disciplina che ti costringe ad entrare in acqua in ogni stagione, magari sette giorni su sette, ma che in cambio ti regala solidità fisica e psichica, disciplina, senso del sacrificio e gioia del successo.
Lui era uno di quelli che ce l’avevano fatta.
Campione italiano nei 100 farfalla, aveva stabilito nel 2009 il record italiano della 4×100 mista in vasca corta ed aveva vestito l’azzurro in diverse occasioni, tra cui gli Europei di Stettino. A livello individuale deteneva il 14° crono italiano all-time in 52′′98 e il 34° nei 200 (2’00′′20), mentre da 25 metri aveva di personale 52′′98 e 1’54′′87 (12esimo all-time). Gareggiava ancora nella categoria Master, tesserato con la asd Master Melzo e soprattutto insegnava ai giovani delfinetti ed alle giovani sirenette la bellezza del nuoto.
Era nato ed era cresciuto a Milano ma da una decina d’anni viveva a Treviglio; oltre a lavorare a bordo vasca la sera faceva il cameriere in un ristorante di Bergamo. Un ragazzo serio, solare, allegro e pieno di vita. Aveva frequentato la facoltà di Economia per un paio d’anni e voleva riprendere gli studi, forse anche per dare un aiuto professionalmente competente allo zio, titolare di una clinica dentistica a Brescia.
Ma il destino ha deciso diversamente per lui.
Il Centro sportivo dove Stefano lavorava ha deciso di organizzare una giornata di sport in suo ricordo ed ecco quindi prendere vita il I°Memorial a lui intitolato.
Alla manifestazione potevano partecipare tutte le società sportive affiliate alla Federazione, ed i giovani atleti appartenenti alla categorie Ragazzi (maschi dal 2004 al 2006, femmine dal 2006 al 2007) e Assoluti (Junior, Cadetti e Senior).
Hanno aderito alla chiamata 23 squadre provenienti da tutto il nord Italia, 587 atleti (342 femmine e 245 maschi) e considerando che gli atleti hanno disputato più di una gara a testa, nel corso della giornata le presenze gara sono state addirittura 1461.
Ecco le società che si sono contese il Memorial:
Acqua13, Acqua1village, Canottieri Milano, Como Nuoto Recoaro, DDS Settimo Milanese, Gestisport Coop, In Sport Rane Rosse, Mioclub, Phoenix, Pol.Brembate Sopra Nuoto, Polisportiva Trezzano, Qswim, Quanta Club, Rari Nantes Crema, Robur et Fides Varese, San Carlo Sport Milano, Scuola Nuoto Bustese, Soncino Sporting Club, SPM Sport Paullo, Sport Dream Campus Team Pavia, Sporting Mi3, Team Lombardia Nuoto MGM Sport e Vogherese Nuoto.
I tempi sono stati rilevati dalla Federazione Italiana Cronometristi
Al mattino abbiamo visto 200 stile libero, 100 dorso, 200 farfalla, 100 rana, 50 stile libero, 50 farfalla. Nel pomeriggio 100 stile libero, 200 dorso, 100 farfalla, 200 misti, 50 rana, 50 dorso, 400 stile libero, 200 rana.
I tempi sono stati rilevati dalla Federazione Italiana Cronometristi che ne ha reso possibile la consultazione in tempo reale attraverso il proprio portale (www.ficr.it).
Un momento di particolare emozione lo abbiamo vissuto quando in acqua è scesa una staffetta composta da alcuni degli ex compagni di squadra di Stefano e da qualche altro atleta nel frattempo divenuto Istruttore; una staffetta che ha nuotato insieme alla rappresentativa della Master Melzo accompagnata dalla partecipazione commossa del pubblico.
Il I° Memorial Stefano Iacobone è stato vinto dal team In Sport Rane Rosse;: a premiare i vincitori e le vincitrici delle singole gare è intervenuto Luca Marin, il grande campione azzurro per tre volte olimpionico.
La malinconia del ricordo si è stemperata nella gioia e nell’entusiasmo dei tanti ragazzi e delle tante ragazze che sono scese in acqua; è la forza inarrestabile dello sport, una forza che si esprime senza troppe parole e senza retorica.
Ciao Stefano.