Quando tutto sarà finito mi farò un regalo.
Quando tutto sarà finito salirò in macchina ed andrò nella città che amo quasi quanto la mia Milano. Quando tutto sarà finito tornerò a Roma.
A Roma ho vissuto per un breve periodo tanti anni fa e quando posso, utilizzando anche le scuse più improbabili, a Roma ritorno.
L’ho attraversata per lavoro e per diletto, in lungo e in largo. Sia con la pigrizia di un innamorato che la non la vorrebbe mai lasciare sia con la foga imbruttita del milanese doc. I miei figli, anche oggi che sono grandi, al solo sentire il nome Roma provano dolore ai piedi; ammetto di averli costretti a girarla sino allo sfinimento, rigorosamente pedibus calcantibus.
Quando tutto sarà finito tornerò nella Città Eterna e questa volta la visiterò con una guida inconsueta; le opere di un artista, Ettore Roesler Franz, vissuto nella seconda metà dell’Ottocento che la dipinse andando a ritrarre con l’acquarello scorci che oggi non esistono più.
Un occhio alle sue opere, un occhio sulla fisica realtà urbana di oggi. Un pizzico di fantasia e di immaginazione e tanto amore per quella città che in nessun angolo del mondo potrà mai essere eguagliata.
Ettore Roesler Franz, pittore ed acquerellista, nacque a Roma l’11 maggio 1845 e sempre a Roma morì il 26 marzo 1907.
È considerato uno dei più validi esempi del filone del Realismo del tardo Ottocento e tra i migliori acquerellisti italiani di ogni tempo.
La sua famiglia, romana di origine tedesca, aveva fondato a inizio Ottocento a Roma il celebre Hotel d’Allemagne a piazza di Spagna, dove alloggiarono personaggi come Goethe, Stendhal, Wagner, Luciano Bonaparte, de Lesseps, Thackeray e Winckelmann, e fu citata in un sonetto di Giuseppe Gioachino Belli.
A Ettore Roesler Franz, poliglotta (parlava correntemente francese, inglese e tedesco), cavaliere della Corona d’Italia e commendatore, negli ultimi anni della sua vita è stato anche conferita la cittadinanza onoraria di Tivoli. Molti esperti d’arte lo considerano oggi il vedutista che più ha contribuito a far conoscere nel mondo l’immagine di Roma e del Lazio, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.
vedendo lontano, voleva dare testimonianza del proprio tempo, esplorando le città che scomparivano o rinascevano.
Padrone della tecnica dell’acquerello, ritenuto il mezzo migliore per riprodurre le vedute campestri e specialmente la trasparenza dei cieli e delle acque, Roesler Franz è stato un artista cosmopolita di mentalità europea, che, vedendo lontano, voleva dare testimonianza del proprio tempo, esplorando le città che scomparivano o rinascevano.
I suoi attrezzi del mestiere, carta, pennelli, colori ed il relativo raccoglitore, erano tutti di provenienza inglese. Fin da giovane Ettore ebbe un ottimo collegamento con gli ambienti anglosassoni, con cui condivideva sia la passione per le passeggiate tra le rovine romane e la via Appia, sia interessi lavorativi, essendo stato impiegato dal 1864 al 1872 al consolato inglese dove conobbe il console Joseph Severn (1793-1879), valido acquarellista ed amico fraterno di John Keats (1795-1821).
Quando morì Severn, Ettore e suo fratello Alessandro, nel frattempo diventato console di Inghilterra a Roma, contribuirono, insieme ad altri intellettuali inglesi, all’erezione della stele sepolcrale nel cimitero acattolico di Roma alla Piramide. Il fratello Alessandro, dopo aver sposato la lady inglese Giulia Teiser, andò poi a vivere a Londra, permettendo ad Ettore di avere un canale privilegiato per la vendita dei suoi quadri nel mercato del Commonwealth.
L’opera che gli ha dato notorietà in tutto il mondo è stata la “Roma Sparita“, o meglio, per dirla con le sue stesse parole, “Roma pittoresca/Memorie di un’era che passa”.
Si tratta di 120 acquerelli (ognuno di dimensione di circa 53×75 cm., orizzontali o verticali), suddivisi in tre serie da 40 l’una, tutti realizzati tra il 1878 e il 1896. Questi acquerelli rappresentano efficaci testimonianze visive che precedono gli storici mutamenti nella struttura urbanistica di Roma. Grazie a questa sua felice intuizione è stato possibile avere una documentazione storica senza precedenti di scorci urbani ed extraurbani che stavano scomparendo, da tramandare ai posteri.
Oltre agli scorci di Roma (Ettore fu il primo pittore a dipingere il Ghetto di Roma), i soggetti principali raffigurati da Roesler Franz nei suoi acquerelli sono la via Appia, gli acquedotti, Tivoli Sparita, Villa d’Este e i suoi dintorni, le paludi e le campagne.
L’Artista girò in lungo e in largo per l’Europa, come dimostrano le 23 Esposizioni all’estero (Parigi, Londra, San Pietroburgo, Berlino, Dresda, Stoccarda, Monaco di Baviera, Vienna, Belgio ed Olanda) e le 46 in Italia; diciannove opere furono acquistate da clienti eccellenti: l’Imperatrice Maria Feodorovna di Danimarca, vedova dello zar di Russia Alessandro III, suo figlio il Granduca Giorgio Alexandrovich, tre re d’Italia (Vittorio Emanuele II, Umberto I e Vittorio Emanuele III di Savoia), la regina Margherita, il Granduca Luigi d’Assia e il celebre statista Quintino Sella.
Ernesto Nathan, comprò i rimanenti 80 acquerelli che componevano la seconda e terza serie di “Roma Sparita” da suo fratello ed erede universale Adolfo.
Roma Sparita
Nel 1883 il Sindaco di Roma Leopoldo Torlonia acquistò dall’artista i 40 acquerelli che componevano la prima serie di “Roma Sparita” e che furono inizialmente conservati nel Palazzo Senatorio in Campidoglio. Il 4 maggio 1908, un anno dopo la morte del Pittore, il Comune di Roma, attraverso il Sindaco di quel tempo Ernesto Nathan, comprò i rimanenti 80 acquerelli che componevano la seconda e terza serie di “Roma Sparita” da suo fratello ed erede universale Adolfo.
In un suo scritto in inglese (una sorta di “testamento spirituale”) del 29 marzo 1894 Ettore Roesler Franz auspicava che “la collezione dovrebbe essere posta in una sala speciale con una grande carta topografica della vecchia Roma in cui io darei indicazioni dei luoghi dove sono stati ripresi i quadri e questo faciliterebbe gli studiosi delle future generazioni nel capire quale era l’aspetto di Roma prima dei presenti mutamenti”.
Quando tutto sarà finito, acquerelli alla mano (ahimè, copie alla mano solamente) mi regalerò un viaggio fantastico nella Roma di ieri e di oggi. Quando tutto sarà finito.
Per maggior informazioni potete consultare il sito internet https://www.ettoreroeslerfranz.com
Oppure visitare la pagina Facebook https://www.facebook.com/EttoreRoeslerFranz/
E (senza che lui sappia che l’ho suggerito io) il profilo Facebook di Pierluigi Roesler Franz, pronipote di Ettore, che quasi giornalmente ci conduce alla scoperta di Roma attraverso la proposta delle opere del celebre prozio.