L’ultima squadra a sollevare la Coppa Italia è stata la Juventus, vincitrice dell’edizione 2018-2019. Lo scorso anno la pandemia impedì che si svolgesse un’edizione completa e le squadre si fermarono alla soglia dei quarti di finale.
30 maggio 2021, Milan e Roma scendono in campo al Mapei Stadium di Reggio Emilia per disputare una finalissima carica di aspettative e significati.
Nessuna delle due società ha mai conquistato prima questo trofeo che rappresenta il secondo obiettivo stagionale per ogni compagine di livello.
Lo scudetto ancora una volta si è accasato a Torino, ben custodito in mani bianconere. La qualificazione alla prossima edizione della Women’s Champions League è stata conquistata, finalmente, dal Milan di Ganz; rimane da assegnare la Coppa Italia, trofeo prestigioso ed ambìto.
La presenza al Mapei Stadium del gotha della dirigenza rossonera (Gazidis, Maldini, Massara e Pioli) certifica senza ombra di dubbio l’ambizione della società milanese di iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro.
Non minori sono le aspettative delle giallorosse allenate da Betty Bavagnoli, fortemente motivate dall’essere riuscite ad eliminare le campionesse della Juventus in semifinale.
E nessuna delle due squadre alla vigilia si nasconde.
Riportare un trofeo nella Capitale dopo 13 anni e farlo con la squadra femminile comporterebbe gioia, onore, una grandissima soddisfazione.
“Riportare un trofeo nella Capitale dopo 13 anni e farlo con la squadra femminile comporterebbe gioia, onore, una grandissima soddisfazione. Se poi pensiamo che anche la nostra Primavera si sta giocando le finali Scudetto, dobbiamo fare una considerazione sul lavoro portato avanti in questi mesi. Un lavoro buono. Vorrebbe dire tantissimo. Certo, portare a Roma un trofeo come la Coppa Italia sarebbe qualcosa di unico per noi e per i nostri tifosi”.
“È vero che abbiamo battuto la Juventus, ma non abbiamo mai battuto il Milan. In un finale, bisogna avere dei grandi pensieri, positivi. Perché una finale è una partita secca. Ma farei un errore madornale se mi sentissi favorita. Ho il massimo rispetto. C’è la consapevolezza di poter fare bene, di poter mostrare quanto il nostro lavoro sia cresciuto”. Elisabetta Bavagnoli
“Sarà un evento importante per tutti. La famiglia nel mondo Milan è fondamentale: la società è stata vicina per tutta la stagione. Sono contento che ci sia anche Stefano (Pioli) in tribuna, a dimostrazione di una famiglia al completo. Abbiamo preparato la partita come le altre sfide di campionato. In una gara secca non ci sono rivincite, ma la consapevolezza di avere preparato tutto nei minimi dettagli ci dà fiducia per approcciare al meglio la partita di domani sera. Dovremo dare il massimo, come le mie guerriere hanno fatto in tutto il campionato, in una stagione in cui abbiamo messo testa, gambe e cuore”. Maurizio Ganz
Questo incontro non è solo importante per il destino stagionale sportivo delle due squadre, ma rappresenta un punto di svolta anche per lo sport in generale. Finalmente gli spalti sono aperti, sia pure parzialmente, anche al pubblico.
In proporzione alla capienza dell’impianto (poco più di 20.000 spettatori) è stata autorizzata la presenza di 4.500 presenti. Ovviamente il protocollo di sicurezza covid è stato molto stringente (certificazioni, tamponi, etc) e questo ha in parte limitato l’afflusso dei tifosi, che sono stati circa 1.500.
Rumorosi, colorati, entusiasti e correttissimi. Ma in ambito femminile questo non deve stupire, l’approccio “sano” del pubblico è una consuetudine fortemente consolidata.
Non si tifa “contro” ma si tifa “per” la propria squadra. Si apprezzano in modo palese le belle giocate anche delle avversarie, le volgarità sono bandite ed al massimo si gufa un tantino, ma sempre con educazione, rispetto e simpatia. Dobbiamo dire che moltissimo aiuta il comportamento in campo delle giocatrici; nel campionato femminile le sceneggiate del calcio maschile non trovano spazio.
Prima del via, ascoltato l’inno nazionale, tutti i presenti osservano un minuto di silenzio in ricordo di Tarcisio Burgnich.
Il Milan parte forte, con le rossonere (in maglia bianca) indiavolate alla ricerca di un colpo da ko che possa destabilizzare subito le avversarie. Passano solo trenta secondi dall’avvio della partita quando Valentina Giacinti suggerisce con un filtrante per Dowie che mette fuori davvero di poco.
La Roma rimane lucida e grazie soprattutto al proprio centrocampo tesse una ragnatela di passaggi che inevitabilmente costringe il Milan a rallentare la propria azione.
Intorno al minuto 20 il Milan si prende un rischio pazzesco. Thomas entra in area sul lato destro del fronte d’attacco giallorosso, Linda Tucceri Cimini la contrasta con decisione abbattendola; il rigore appare inevitabile. Confesso di avere borbottato tra me e me, con un certo scoramento, “Linda ma cosa ti passa per la testa?” Ovviamente in avezzanese. Ma il replay subito proposto dal monitor di servizio conferma la decisione dell’arbitro; nessun rigore, l’intervento di Tucceri Cimini è regolare. Rischiosissimo, al limite dell’incoscienza, ma regolare. E il risultato rimane ancorato sullo 0 a 0.
Il gioco non è travolgente, comunque la partita è piacevole. Numerosi i falli ma nessuna entrata è davvero cattiva o pericolosa. Si gioca anche con il fisico ma sempre nei limiti della correttezza. La prima frazione di gioco si chiude a reti inviolate, con una Roma leggermente avvantaggiata ai punti.
Nella ripresa, così come nel primo tempo, continua il confronto a distanza tra la capitana del Milan Valentina Giacinti e la guardalinee. Puntualmente l’attaccante di Ganz parte sul filo dell’offside ed altrettanto sistematicamente la collaboratrice arbitrale in fascia la ferma alzando la bandierina. Inizia la sarabanda delle sostituzioni e l’incontro scivola verso i supplementari con un’ultima fiammata in pieno recupero della romanista Bernauer che solletica la traversa.
Nel primo additional time il Milan per due volte sfiora il vantaggio, prima con Mauri servita da Grimshaw e poco dopo con Tucceri Cimini che, dal corner, costringe l’estremo difensore romanista a smanacciare sul palo. Boquete e Hasegawa impegnano successivamente Ceasar in due interventi importanti che contribuiranno a costruire il suo titolo di MVP al termine dell’incontro.
Anche al termine dei tempi supplementari il risultato rimane inchiodato sullo 0 a 0 e si passa quindi alla lotteria dei rigori. Che poi lotteria non è, in quanto i penalties vanno saputi calciare e parare.
Per il Milan tiri alla camomilla di Boquete e Grimshaw che vengono fermati dal portiere della Roma, mentre la cannonata di Tucceri Cimini quasi abbatte il palo giallorosso.
Le calciatrici capitoline calciano decisamente meglio, prendendosi qualche rischio, e portano a casa la vittoria finale. La sequenza dei calci di rigore dice: Boquete parato; Giugliano gol; Agard gol; Serturini gol; Grimshaw parato; Linari fuori; Tucceri Cimini palo; Bernauer GOL.
Milan 1 – Roma 3.
Incontenibile la gioia delle romaniste, profondissima la delusione delle rossonere, alcune in lacrime.
Entrambe le formazioni si sono dimostrate degne del successo, esibendo personalità, buoni schemi e capacità tecniche individuali di ottimo livello.
Mi spiace, avremmo voluto portare a casa la Coppa Italia e non ci siamo riusciti, ma questo per noi è solo l’inizio
Nelle parole di Ganz, raccolte nell’immediato post partita si legge un velo di rammarico ma nessun cenno di resa. “Mi spiace, avremmo voluto portare a casa la Coppa Italia e non ci siamo riusciti, ma questo per noi è solo l’inizio. Abbiamo giocato una grande partita, abbiamo avuto diverse occasioni ed un po’ di sfortuna. Le nostre avversarie sono state più brave di noi sui calci di rigore. Il prossimo anno saremo ancora qui, pronti a combattere per cercare di vincere questo trofeo”.
Per sentire l’intera intervista attivate questo link:
https://www.acmilan.com/it/news/videos/interviste/2021-05-30/ganz-delusi-ma-usciamo-a-testa-alta
Elisabetta “Betty” Bavagnoli riassume così la serata vincente della sua Roma:
“Mi avevano fatto una domanda, se questa serata poteva essere il coronamento di un percorso. Ecco, si può dire di sì, è il coronamento di un percorso di tre anni. Abbiamo cercato sempre di creare un gioco, una mentalità. Stasera non abbiamo mollato mai, abbiamo resistito fino alla fine, ce la siamo andata a prendere. Abbiamo vinto ai rigori, che sono una lotteria, ma ce la siamo meritata”.
“Il progetto continuerà sicuramente. Mi dovrò sedere con la società a brevissimo. Cercheremo di fare ancora meglio di quanto fatto in questi tre anni. Stasera ci siamo presi la prima grande soddisfazione”.
“Avevamo preparato la partita sapendo che avremmo incontrato una squadra forte, che palleggia molto. A differenza di un anno fa, fraseggiano molto bene a centrocampo. Abbiamo cercato di fare una costruzione dal basso per muovere velocemente palla, per sfruttare le corsie esterne. Questo era il quadro tattico che abbiamo cercato di perseguire, ma siamo state bravissime a resistere e a dimostrare personalità”.
Linari tra le migliori in campo.
“Elena la conoscete tutti, è una giocatrice che ci ha dato tanto, ci ha fatto migliorare. Abbiamo un organico importante, ma lei ha portato quell’esperienza, quella grinta, che servirà anche in futuro per le giovani atlete”. Vorrei dedicare questo trofeo a tutti i tifosi della Roma, alla società. Ringrazio anche Daniele De Rossi per le sue parole pubblicate su Instagram. C’è sempre stato molto vicino”.
Per Elisabetta Bavagnoli giunge probabilmente il momento di lasciare la panchina della Lupa, passando ad un ruolo dirigenziale a Trigoria come responsabile dell’intero movimento calcistico femminile giallorosso.
Il portiere della Roma Ceasar torna nella capitale con il premio per l’MVP della finale. Personalmente lo avrei sdoppiato, assegnandone un 50% a Manuela Giugliano, numero 10 del team capitolino.
E’ giunto il momento del rompete le righe di questa stagione così particolare, inevitabilmente condizionata dalla pandemia covid. Il calcio femminile sta inesorabilmente navigando verso una dimensione professionistica, i valori in campo si alzano, l’entusiasmo e l’attenzione mediatica intorno a questa disciplina aumentano di giorno in giorno. Qualche giorno di stacco, un po’ di sano calciomercato poi via, pronti per la prossima stagione.
Complimenti alla Juventus tricolore, alla Roma vincitrice di Coppa, al Milan versione Europa.
Complimenti alla Juventus tricolore, alla Roma vincitrice di Coppa, al Milan versione Europa.
MILAN-ROMA 1-3 d.c.r. (0-0)
MILAN (3-5-2): Korenčiová; Vitale, Agard, Fusetti; Bergamaschi, Vero, Jane (45’st Mauri), Hasegawa, Tucceri Cimini; Dowie (32’st Grimshaw), Giacinti. A disp.: Piazza; Rizza, Spinelli; Čonč, Simic; Salvatori Rinaldi, Tamborini. All.: Ganz.
ROMA (4-2-3-1): Ceasar; Soffia (24’st Eržen), Swaby, Linari, Bartoli; Bernauer, Giugliano; Thomas (8’pts Banušić), Andressa (36’st Greggi), Serturini; Lázaro (36’st Bonfantini). A disp.: Baldi, Pipitone; Corrado, Pettenuzzo; Ciccotti. All.: Bavagnoli.
Arbitro: Marotta di Sapri.
Ammonite: 6′ Giugliano (R), 39′ Vitale (M), 30’st Linari (R), 41’st Vero (M), 48’st Mauri (M).
Rigori: Vero (M) parato, Giugliano (R) gol, Agard (M) gol, Serturini (R) gol, Grimshaw (M) parato, Linari (R) alto, Tucceri Cimini (M) palo, Bernauer (R) gol.
Fonti: asroma.com — acmilan.com –