La XIV ˆ edizione del Premio Andrea Parodi ha chiuso i battenti nella notte selargina di sabato 13 novembre incoronando vincitore un giovane della terra di Sardegna.
Sono passati 15 anni dalla scomparsa di Andrea Parodi, avvenuta il 17 ottobre 2006. Da quel momento è partito un progetto molto articolato che ha visto la figura di Andrea ricordata attraverso un contest musicale che si collega, idealmente, in particolare alla seconda parte della sua carriera.
Parodi infatti dopo avere interrotto la collaborazione con gli amici di sempre Gino Marielli e Gigi Camedda (i Tazenda), si dedicò con passione e competenza ad una musica che oggi chiamiamo world music.
Il Premio Andrea Parodi è cresciuto anno dopo anno, le sue radici si sono fortificate ed oggi è la più importante manifestazione europea di world music.
L’edizione appena terminata è stata ospitata dalla città di Selargius, un comune di circa trentamila abitanti posizionato nella cintura metropolitana di Cagliari.
Selargius è un borgo antichissimo, le sue origini risalgono addirittura alla cultura pre nuragica. Per le sue vie sono passate le dominazioni degli antichi Romani (Cellarius), dei Pisani, degli Aragonesi, degli Arborensi, del regno di Sardegna.
Il Premio Parodi si è svolto all’interno del Teatro Sì e Boi, una struttura ricavata all’interno di quella che fu una delle più importanti distillerie sarde, fondata nei primissimi anni del Novecento da Sebastiano Boi e Amsicora Capra.
La sua altissima torre fumaria a sezione rettangolare rappresenta ancora oggi uno dei manufatti più iconici della zona.
Sotto la guida di Elena Ledda, direttrice artistica, e grazie alla conduzione di Gianmaurizio Foderaro e Ottavio Nieddu, il Premio si è articolato in due serate, trasmesse in diretta streaming sulle pagine Facebook della Fondazione Andrea Parodi, di EjaTV e di SardegnaEventi24, di Rai Radio1 e Rai Radio Tutta Italiana.
Al termine di un’accurata pre selezione dei 270 iscritti durata diversi mesi, al round finale sono giunti 8 concorrenti: Ayom (Toscana/Brasile/Angola/Portogallo) – Francesco Forni (Campania / Lazio) – Matteo Leone (Sardegna) – Elliott Morris (Regno Unito) – Sorah Rionda (Cuba / Veneto) – Siké (Sicilia) – Terrasonora (Campania) – Yarákä (Puglia).
Nella serata di venerdì 12 si sono esibiti gli esplosivi vincitori dell’edizione 2019, i Fanfara Station, mentre la serata finale è stata inaugurata da Still Life, progetto musicale di Joāo Silva e Margherita Abita che abbiamo già presentato sulle nostre pagine lo scorso giugno ( https://www.linkiesta.it/blog/2021/06/quanta-paura-ci-vuole-per-avere-coraggio/ ), trionfatori dell’edizione numero XIII.
Il violino di Joāo e la voce di Margherita (che Elena Ledda definisce “intonata come un diapason”) hanno scaldato la platea prima dell’avvio del contest vero e proprio.
Tre giurie hanno indicato i vincitori dei diversi premi.
La Giuria Internazionale — Sergio Albertoni (Rsi Radio Svizzera Italiana), Thorsten Bednarz (DeutchlandFunk Kultur, Germania), Andrew Cronshaw (Froots Magazine, Rough Guide To World Music, Regno Unito), Petr Doruzka (Czech Radio, Rep. Ceca), Edyta Łubińska (Università di Varsavia, Istituto di Etnologia e Antropologia culturale), Piotr Pucylo (Globaltica Festival, Polonia), Albert Reguant (Radio Ona de Barcelona, Catalogna), Juan Antonio Vazquez (Mundofonias, Spagna) — ha premiato i Terrasonora ed i Sikè.
La Giuria Critica — Simone Cavagnino (Unica Radio, partner), Flavia Corda (Tgr Sardegna), Tore Cubeddu (Eja Tv, partner), Daniela Deidda (SardegnaEventi24, partner), Ciro De Rosa (Songlines /Globofonie), Max De Tomassi (Rai Radio 1), Salvatore Esposito (Blogfoolk), Elisabetta Malantrucco (Rai Radio Techete), Luigi Mameli (Radiolina), Marco Mangiarotti (Qn – Il Giorno), Maria Grazia Maxia (Federazione degli autori, partner), Duccio Pasqua (Rai Radio1), Timisoara Pinto (Gr1), Giovanni Lorenzo Porrà (L’Unione sarda), Cristiano Sanna (Tiscali), Claudio Scaccianoce (Linkiesta); Claudio Agostoni (Radio Popolare, partner), Paolo Ardovino (La Nuova Sardegna), Angela Calvini (Avvenire), Franz Coriasco (Rai Italia), Valerio Corzani (Rai Radio3), Enrico de Angelis (Storico della canzone), Flaviano De Luca (manifesto), Luigi Fontana (U.N.A. Unione Autori Musicali), Tonino Merolli (Funweek), Fausto Pellegrini (Rai News), Paolo Talanca (Fatto Quotidiano), John Vignola (Rai Radio1), Giuseppe Vota (Rai) — ha indicato Sorah Rionda (da Cuba / Veneto), che si è aggiudicata anche il Premio Bianca d’Aponte International.
La Giuria Tecnica — Gigi Camedda (musicista), Lia Careddu (attrice), Gaetano d’Aponte (Premio Bianca d’Aponte, partner), Andrea Del Favero (Folkest, partner), Pippo Rinaldi Kaballà (musicista), Elena Ledda (direttrice artistica, musicista), Silvano Lobina (musicista), Annamaria Loddo (operatrice culturale), Marco Lutzu (etnomusicologo), Ignazio Macchiarella (Università di Cagliari), Gino Marielli (musicista), Michele Palmas (S’ard Music), Marti Jane Robertson (ingegnere del suono), Andrea Ruggeri (musicista), Simonetta Soro (musicista, attrice), Nicola Spiga (operatore culturale), Jacopo Tomatis (Premio Città di Loano, partner); Sergio Delle Cese (manager), Gigi Di Luca (Ethnos Festival, partner), Nicola Meloni (operatore culturale), Stefano Starace (Mo’l’estate, partner), Gisella Vacca (musicista, attrice), Dario Zigiotto (operatore culturale) — ha indicato Matteo Leone per il riconoscimento per il migliore testo, arrangiamento e migliore musica.
La Giuria giovanile dei ragazzi ha indicato come proprio artista preferito Elliott Morris (Regno Unito). A lui anche la menzione per la migliore interpretazione.
Il premio per la migliore reinterpretazione di un brano di Andrea Parodi è andato a Francesco Forni (Campania), mentre l’ambitissimo premio degli artisti in gara è stato assegnato da tutti i concorrenti a Yarákä (Puglia).
Il vincitore assoluto della XIV^ edizione del Premio Parodi è Matteo Leone.
Matteo è un musicista di grande valore proveniente da Calasetta, quasi un propheta in patria. Sardo, ma non solo.
Dico quasi perché Calasetta è un angolo di Sardegna veramente originale e la sua storia è molto particolare.
Calasetta è un piccolissimo comune, non arriva nemmeno a tremila abitanti, posizionato sulla punta settentrionale dell’isola di Sant’Antioco, che a sua volta è situata all’estremo sud ovest della Sardegna e ad essa è legata da un ponte e da un istmo artificiale.
E’ un angolo di Paradiso terrestre, dove si parla tabarchino (ed anche la canzone vincente “In mézu ô mo` ” è cantata in tabarchino), una variante del ligure.
Il tabarchino era parlato in Spagna sull’isola di Nueva Tabarca a una ventina di chilometri da Alicante e, originariamente, a Tabarca, nell’odierna Tunisia, da cui prende nome.
Alcuni pescatori di corallo provenienti dalla Liguria ed in particolare dalla cittadina di Pegli, a ovest di Genova, attorno al 1540 andarono a colonizzare Tabarca. Nel 1738 una parte della popolazione preferì trasferirsi in Sardegna, sull’isola di San Pietro che fronteggia sant’Antioco ed ancora oggi l’antica lingua viene mantenuta viva e parlata da circa il 70% degli abitanti.
Il vincitore porterà sulla sua isola un premio in denaro oltre alla possibilità di esibirsi in alcuni festival partner del Parodi, come European Jazz Expo (Sardegna), Folkest (Friuli) e lo stesso Premio Andrea Parodi 2022.
La vincitrice del Premio della Critica avrà invece la possibilità di realizzare un videoclip professionale del brano in concorso, prodotto dalla Fondazione Andrea Parodi. Inoltre, alcuni dei festival partner (come Mare e Miniere) sceglieranno i propri ospiti tra i finalisti.
In chiusura è stato assegnato il Premio Albo d’Oro ad Anna Tifu, violinista di fama mondiale che si è esibita accompagnata dal Maestro Romeo Scaccia al pianoforte. Di lei parleremo in modo più approfondito in un’altra occasione.
In attesa della XV^ edizione del Premio, per la realizzazione del quale la Fondazione Andrea Parodi guidata da Valentina Casalena inizia a lavorare sino da oggi… a si biri cun saludi !