gli Spiriti di Mantova

gli Spiriti di Mantova

Le notti che precedono la festa di Ognissanti e la giornata della commemorazione dei defunti sono tradizionalmente notti un po’ particolari.

La tradizione religiosa e popolare si lega da sempre a riti antichi che tendono a tessere un filo sottile tra il mondo dei vivi e quello dei trapassati. Nel tempo dell’anno liturgico dedicato alla memoria dei morti si accendono luci e lumini, si preparano le diverse varianti del “pan dei morti”, si celebrano riti antichi.

Ultimamente poi si sono radicate con grande successo anche in Italia le abitudini legate ad Halloween (termine inglese di origine scozzese), una celebrazione registrata per la prima volta nell’Alto Medioevo in Paesi nordici storicamente cattolici come l’Irlanda e l’Inghilterra, successivamente diventata popolarissima in ampie parti del mondo.

A Mantova, città gioiello del mondo occidentale, complice l’atmosfera cupa, tenebrosa e misterica delle notti di Halloween, i giovani del FAI hanno pensato di mettere in scena per le vie della città una performance teatrale open air veramente suggestiva.

Non si è trattato di una festa dark né tantomeno di una festa in maschera. Si è trattato di una vera e propria rievocazione storica, illustrata attraverso l’esecuzione di dieci quadri recitati dal vivo ed accomunati tra di loro da due elementi distintivi: la tragicità dell’evento narrato ed il fatto di essere ambientati all’interno delle mura di Mantova.

Dieci luoghi, dieci momenti storici differenti, dieci spiriti che tornano a noi per narrare la propria sventurata dipartita, una morte riconducibile ad un momento storico individuato con precisione e dovizia di particolari.

Chiara Artioli, che ha coordinato e strutturato l’iniziativa, ci aiuta a ricostruire la Notte degli Spiriti.

” Il tour è stato concepito per la prima volta nel 2017 sempre dai volontari del Gruppo FAI Giovani di Mantova. Ero rimasta così colpita la prima volta che lo vidi, sia per l’idea originale sia per come era stato strutturato che, una volta diventata volontaria FAI, alla prima occasione utile ho deciso di replicarlo rivisitandolo in chiave teatrale. La mia intenzione era di mantenere la struttura dell’evento originale rendendolo più scenico e quindi più suggestivo per il pubblico”. 

“La mia idea era quella di mantenere l’impianto della passeggiata trasformandola però in un vero e proprio spettacolo di teatro itinerante. Per questo abbiamo stretto una bellissima collaborazione con la Scuola di Teatro di Mantova STM, i cui studenti si sono gentilmente offerti di interpretare la maggior parte dei personaggi insieme ai nostri volontari FAI Eleonora Giglioli e Rosario Arcuri.

“Il nostro obiettivo era quello di ridare memoria a luoghi e persone che spesso vengono trascurati dalle narrazioni mainstream. Si citano spesso i fantasmi di Agnese Visconti e Passerino Bonacolsi ma quasi mai, per esempio, quelli di Carlo Andreani o Cesare Fretta. Per noi è stato anche il modo per far conoscere la nostra città sotto una luce diversa e anche un po’ insolita, proponendo il suo volto più tetro e spettrale”.


Lasciamo alla voce di Chiara la descrizione dei dieci quadri teatrali che abbiamo visto rappresentati nella notte mantovana, riproposti proprio come sono stati declamati al pubblico.

Piazza Castello – Colui che vedrete, in solitudine è Orso Teobaldo Felice Orsini: rivoluzionario italiano, noto per aver causato una strage nel tentativo di assassinare l’imperatore francese Napoleone III. Anticlericale e mazziniano convinto, fu arrestato dagli austriaci qui a Mantova e rinchiuso nel Castello di San Giorgio. Non morì a Mantova ma anni dopo a Parigi. Tuttavia, qui è rimasta scolpita nella memoria e nella Storia la sua fuga, avvenuta la notte del 30 marzo 1856 e degna di una spia! (attore: Riccardo Branchini).

Piazza Lega Lombarda – “In questi pressi nel febbraio 1391 venne decapitata Agnese Visconti sposa di Francesco Gonzaga. Capitano del popolo, nell’età di 23 anni.” E qui giace insieme al suo presunto amante, Antonio da Scandiano. (attrice: Eleonora Giglioli).

Piazza Lega Lombarda – I corpi non vennero dunque sepolti in terra consacrata, ma la leggenda vuole che sia solo il fantasma di Agnese ad aggirarsi ancora per le stanze e i corridoi del Castello di San Giorgio. Si narra che il fantasma di Agnese appaia di tanto in tanto sul luogo dove venne giustiziata. Testimoni giurano di aver sentito nella piazza lo straziante lamento di una donna; altri invece dichiarano di averla vista di notte…qualunque sia la verità ora è giunto il momento di proseguire e ridare così, a questi tristi spiriti, il loro degno riposo. (Antonio da Scandiano è interpretato da Giovanni Sassi Buttasi).

Piazza Lega Lombarda

Piazza Sordello – Ultimo membro della famiglia Bonacolsi a governare Mantova, Rinaldo morì durante la battaglia dove i Gonzaga presero Mantova. Trasformato poi in mummia e issato a cavalcioni di un ippopotamo, divenne il trofeo della famiglia Gonzaga. Ma secondo la profezia di una maga chi si sarebbe sbarazzato della mummia avrebbe perso tutto il potere. I Gonzaga, Infatti, caddero nel 1708, quando l’ultima duchessa di Mantova, Susanna Enrichetta di Lorena, stanca dell’inquietante spoglia, avrebbe fatto gettare il corpo nelle acque del lago. (Rinaldo dei Bonaccolsi – detto il Passerino – è interpretato da Filippo Bia).

Piazza Sordello – “Quando il carnefice poneva il capestro attorno al collo di Tazzoli e lo legava stretto delle mani al petto, voleva levargli il crocifisso, ma egli non volle dicendogli…” (Tratto dal Confortatorio). Enrico Tazzoli è interpretato da Giovanni Bocchi.

Piazza Broletto (via dei Giustiziati) – Qui dove sorge il Palazzo del Podestà nel 1227 potere e giustizia vi dimoravano. Nella parte inferiore del Palazzo furono create le carceri. Nella parte più alta invece erano collocati i depositi del frumento. Nel 1398 Bartolomeo de Aliprandi fece costruire un Oratorio dedicandolo all’Annunciata. Qui venivano portati i condannati alla pena di morte. E ancora oggi, se ascoltate bene potete udire i loro lamenti disperati… (il condannato è interpretato da Rosario Arcuri).

Piazza Erbe (Palazzo della Ragione) – “Nel 20 marzo 1915 quando in collaborazione col figlio Aldo ricercava le antiche linee di questo storico Palazzo della Ragione precipitando dall’alto moriva tragicamente qui l’ing. cav. Carlo Andreani.”  (Carlo Andreani è interpretato da Giuseppe Briguglio).

Piazza Andrea Mantegna – James Crichton, o Giacomo Critonio, come venne conosciuto in Italia, nacque in Scozia, il 19 agosto 1560, da una famiglia nobile e ricca. Già colto uomo di mondo, approdò, nel 1579 in Italia e nel febbraio del 1582 arrivò a Mantova, a servizio del duca Guglielmo Gonzaga. Il figlio Vincenzo mal sopportava la presenza di Critonio, a causa del successo che egli riscuoteva a corte e per la protezione che il duca gli accordava e forse, anche per il successo in ambito amoroso, sempre a discapito di Vincenzo. Un’antipatia che il 3 luglio 1582, portò alla tragica fine dell’Ammirabile Critonio… (Tommaso La Rosa è Giacomo Critonio).

Via Camillo Benso di Cavour – “Parte di queste mura e tutta la cantina componevano insieme un’armeria. Qui, il 3 dicembre 1919, morì Cesare Fretta, noto armaiolo mantovano, mentre difendeva la sua attività dalla follia di alcuni facinorosi.” Cesare Fretta è interpretato da Lorenzo Rondini).

Piazza Leon Battista Alberti – Costui è Guidotto da Correggio, figlio di Frogerio II da Correggio, che nel 1233 ricoprì la carica di podestà di Mantova, ultimo dei vescovi a ricoprire tale incarico. I tempi duri richiedono decisioni altrettanto dure e i mantovani non apprezzarono quelle prese dal Correggio che fu linciato dai cittadini mantovani per aver preteso di limitare la libertà potestale del comune. (Guidotto da Correggio è interpretato da Leonardo Franchini).

FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano

Il FAI Fondo per l’Ambiente Italiano, promotore della performance, è una fondazione italiana senza scopo di lucro che opera grazie al sostegno di privati cittadini, aziende e istituzioni per la salvaguardia del patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano, nello spirito dell’articolo 118 della Costituzione Italiana. Fondato nel 1975 su modello del National Trust britannico e affiliato a INTO – International National Trusts Organisation, il FAI tutela il patrimonio collettivo, salvando, restaurando, aprendo al pubblico e valorizzando monumenti e luoghi di natura italiani, che riceve in donazione o in concessione.

Il FAI, inoltre, vigila sulla tutela dei beni paesaggistici e culturali in conformità all’articolo 9 della Costituzione. https://fondoambiente.it


“Siamo lieti che la nostra iniziativa sia stata apprezzata e seguita con attenzione dai nostri concittadini e dai turisti che si sono trovati coinvolti” ha dichiarato Alessandro Catelani, Capo Delegazione FAI di Mantova e coordinatore delle attività del FAI sul territorio provinciale.

“Questo evento, organizzato dal Gruppo FAI Giovani di Mantova e nello specifico dalla volontaria Chiara Artioli, è uno dei numerosi appuntamenti che pianifichiamo durante tutto l’anno con l’obiettivo di far conoscere la missione del FAI e la storia della città di Mantova. Attraverso il racconto di personaggi legati alla città, in questo caso legati tra di loro da un tragico destino, vorremmo che spazi cittadini come Piazza Broletto, o in Piazza Erbe, o in Piazza Alberti divenissero i vivi testimoni di momenti importanti della storia della nostra città.

I fondi raccolti durante l’evento (così come quelli raccolti in occasione di tutte le altre nostre iniziative) verranno devoluti al FAI ed utilizzati per le finalità istituzionali proprie dell’istituzione, ovvero il restauro e la valorizzazione dei beni che sono entrati nel patrimonio della fondazione grazie a donazioni e lasciti”.

Conosciamo anche la Scuola di Teatro di Mantova che nasce nel 2005 con l’intento di offrire a chi nutre un interesse verso il mondo del teatro l’opportunità di accedere ad una struttura operativa qualificata per la formazione teatrale.

La Scuola si struttura sulla base del modello anglosassone delle Arti Performative largamente diffuso in ambito internazionale che, nell’ultimo ventennio, ha fortemente influenzato i piani didattici delle maggiori scuole di recitazione e accademie teatrali italiane, favorendo l’inroduzione e il potenziamento di discipline prima considerate collaterali, come l’espressività corporea e il canto. Pertanto allo studio delle tecniche classiche di recitazione (metodo Stanislavskij – Strasberg) si affiancano le pratiche di studio sensoriale e di movimento corporeo (Sensing and Movement) e quelle di tecnica vocale e di emissione canora. La Scuola opera con il coordinamento di Ars. Creazione e Spettacolo, un’associazione culturale senza scopo di lucro che opera con l’intento di promuove l’espressione teatrale e ogni forma d’arte ad essa connessa al fine di contribuire ad incentivare la ricerca e la pratica teatrale.

Fer la città sovra quell’ossa morte; 
e per colei che ‘l loco prima elesse, 
Mantüa l’appellar sanz’altra sorte
»
Dante Alighieri – La Divina Commedia – Inferno – XX Canto

Al cronista, nascosto tra il pubblico itinerante, non resta che ringraziare per l’emozione di una serata particolare che ha riportato alla memoria vicende lontane piene di suggestione.

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