Twickenham non perdona

Twickenham non perdona

200 Whitton Rd, Twickenham, Regno Unito.

Siamo nel tempio del rugby, la casa base della nazionale inglese.

Iniziato nel 1907 e inaugurato nel 1909, è lo stadio che in assoluto ha ospitato il maggior numero di incontri internazionali di rugby a 15.

Prende il nome da Twickenham, quartiere del sobborgo cittadino sudoccidentale di Richmond upon Thames, è di proprietà della Rugby Football Union, la federazione rugbistica inglese.  Twickenham è, inoltre, lo stadio in cui si tenne, nel 1938, il primo incontro di rugby trasmesso in televisione.

Al suo interno trovano posto un albergo e il World Rugby Museum, che ospita più di 40000 reperti storici del rugby internazionale.

Più volte ristrutturato a Twickenham la modifica della struttura è sempre avvenuta per settori, così che ogni nuova veste architettonica abbia sempre conservato elementi di quella precedente, fin dalle prime ristrutturazioni di Archibald Leitch nel 1924. Fino al 2012 il terreno di gioco è stato in erba naturale. Dal 2013 il prato è in erba mista naturale/sintetica.

Twickenham Stadium è il più grande impianto dedicato al rugby del mondo, con una capienza di 82.000 posti a sedere.

Domenica 12 febbraio, seconda giornata del Sei Nazioni 2023: si gioca Inghilterra-Italia. La nazionale azzurra gioca per la trentesima volta contro la nazionale inglese; sino ad oggi 29 vittorie consecutive per gli odierni padroni di casa.

I nostri azzurri scendono in terra d’Albione molto carichi dopo la partita d’esordio ben giocata a Roma la scorsa settimana. Contro la Francia abbiamo perso l’incontro di misura ma abbiamo dimostrato di essere una squadra solida e dotata di ottime individualità. Twickenham è tutto esaurito. 

Come di consueto lasciamo a federugby.it la cronaca dell’incontro.

“L’inizio del match è molto spezzettato, tante mischie con l’Italia che gradualmente rimette a posto le cose dopo un inizio difficile, poi però alla prima occasione l’Inghilterra colpisce. Farrell rinuncia ai pali e batte il primo calcio di punizione del match in touche, la maul è avanzante e Jack Willis finalizza per la prima meta: 7-0 con Farrell che trasforma.

L’Italia risponde a sua volta rinunciando ai pali per tentare il colpo grosso. Purtroppo l’Inghilterra risponde “presente” dal punto di vista fisico e difensivo e l’azione sfuma. Al 23’ arriva la notizia peggiore: Lamaro, che già zoppicava da alcuni minuti, è costretto a dare forfeit nonostante il coraggioso tentativo di rimanere in campo. Al suo posto Zuliani. Gli inglesi spingono ancora, mettono alla frusta l’Italia con la maul e dopo 3 falli consecutivi Lorenzo Cannone paga per tutti e viene ammonito. Sugli sviluppi dell’azione successiva, Chessum finalizza il multifase inglese per il 14-0.

© Federugby

In 14 l’Italia prova a tenere duro, ma non riesce ad uscire dai propri 22. L’arbitro annulla una meta a Van Poortvliet per un’ostruzione dopo una gran giocata di Malins, ma nell’azione successiva George porta fino in fondo un’altra maul avanzante: dopo 37 minuti è 19-0.

Nel secondo tempo l’Italia cambia marcia: gli azzurri sono avanzanti, rapidi nel ripulire il punto d’incontro e capaci di innescare le proprie frecce. Capuozzo apre in due la difesa inglese, i fratelli Cannone caricano e avanzano, Varney ci prova in prima persona e viene placcato alto, ma il vantaggio non serve perché Riccioni nella carica successiva segna il 19-7.

L’Inghilterra risponde guadagnando un altro calcio di punizione per un tenuto, va ancora in rimessa e il drive fa malissimo. Gli azzurri vengono addirittura puniti con una meta di punizione per il crollo del raggruppamento, con Ferrari che paga per tutti e finisce 10 minuti fuori. Nonostante la sofferenza, gli azzurri tengono duro, evitano che l’Inghilterra dilaghi anche grazie a un paio di grandi salvataggi di Padovani e Capuozzo, e quando recuperano Ferrari ci riprovano: prima un offload strepitoso di Bruno per Capuozzo, che riporta l’Italia in avanti, poi Menoncello trova un altro grande break, con il neo-entrato Fusco che attacca la linea dal raggruppamento e segna: 26-14.

Al 70’ l’Inghilterra chiude la partita. Ancora un maul avanzante, poi Mitchell accelera e serve Arundell alla bandierina. L’ala dei London Irish si accende e con un guizzo marca la quinta meta. Nel finale c’è spazio ancora per un paio di belle iniziative dell’Italia, vanificate però da alcuni errori di handling. 

Finisce 31-14 per l’Inghilterra: la squadra di Borthwick conquista 5 punti, che si aggiungono a quello conquistato contro la Scozia. L’Italia resta a 1 nella classifica del Sei Nazioni 2023″.

© Federugby

Abbiamo visto in questa sfida ottime giocate, tecnicamente apprezzabili e molto spettacolari; torniamo in Italia sconfitti ma con prospettive di sicuro interesse ancora integre.

L’Inghilterra ha vinto grazie soprattutto ad una pressione fisica costante che ha arginato molte delle azioni in attacco azzurre. Ange Capuozzo, pericolo pubblico numero uno per “le rose” è stato marcato a vista per tutto l’incontro e ciò nonostante è stato il giocatore che in assoluto ha conquistato più metri.  

Prestazione top di Sebastian Negri, e felice rientro in campo per Jake Polledri, reduce da un tremendo infortunio al ginocchio. 

La prossima giornata del Sei Nazioni è in programma tra due settimane. L’Italia scenderà in campo sabato 25 a Roma contro la fortissima Irlanda, prima in classifica dopo la vittoria di ieri contro la Francia.

Dovremmo riuscire a ”tenere il campo” per tutti gli ottanta minuti, mentre attualmente il massimo potenziale dell’organico a disposizione di Kieran Crowley viene espresso per una trentina di minuti al massimo. 

La stagione è ancora lunga, il nostro margine di miglioramento è notevole, lo spirito è saldo e la Nazionale è un’ottima squadra. Non poniamoci limiti.

INGHILTERRA vs ITALIA 31-14 (p.t. 19-0)

Marcatori: PT 13’ m. Willis, t. Farrell (7-0); 28’ m. Chessum, t. Farrell (14-0); 37’ m. George, n.t. (19-0). ST 43’ m. Riccioni, t. Allan (19-7); 49’ m. tecn. Inghilterra (26-7);  62’ m. Fusco, t. Allan (26-14); 70’ m. Arundell, n.t. (31-14)

INGHILTERRA: 15. Steward, 14. Malins, 13. Slade (70’ Smith), 12. Lawrence, 11. Hassell-Collins (55’ Arundell); 10. Owen Farrell (c), 9. van Poortvliet (59’ Mitchell); 8. Dombrandt (65’ Isiekwe), 7. Willis (52’ Earl), 6. Ludlam; 5. Chessum, 4. Itoje; 3. Sinckler (49’ Cole), 2. George (73’ Walker), 1. Genge (54’ Vunipola)
A disposizione: 16. Walker, 17. Vunipola, 18. Cole, 19. Isiekwe, 20. Earl, 21. Mitchell, 22. Smith, 23. Arundell
Head Coach: Steve Bortwick

ITALIA: 15 Capuozzo; 14 Padovani, 13 Brex, 12 Morisi (46’ Bruno), 11 Menoncello; 10 Allan, 9 Varney (62’ Fusco); 8 L. Cannone (56’ Polledri – 80’ N. Cannone), 7 Lamaro (c) (23’ Zuliani – 79’ L. Cannone)), 6 Negri (55’ – 60’ Riccioni), 5. Ruzza; 4 N. Cannone (73’ Iachizzi); 3 Riccioni (48’ Ferrari), 2 Nicotera (60’ Bigi), 1 Fischetti (55’ Zani)
A disposizione: 16 Bigi, 17 Zani, 18 Ferrari, 19 Iachizzi, 20 Polledri, 21 Zuliani, 22 Fusco, 23 Bruno
Head Coach: Kieran Crowley

Arbitro: James Doleman (NZR)
Assistenti: Mathieu Raynal (FFR) e Tual Trainini (FFR)
TMO: Eric Gauzins (FFR)

Cartellini: 28’ giallo a L. Cannone (ITA); 49’ Ferrari (ITA)

Calciatori: Farrell (ENG) 2/3; Allan (ITA) 2/2; 

Player of the Match: Lawrence (ENG)

Note: Spettatori 81.609, debutto al Sei Nazioni per Arundell


Disponibile anche su GLI STATI GENERALI

Twickenham non perdona

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