Masnago è un rione della città di Varese e ospita un palazzetto dello sport che è la casa base della Pallacanestro Varese, storico team della nostra serie A di basket. In questo impianto domenica 14 si è tenuta la prima Braille Night nella storia della pallacanestro europea.
Nel corso dell’incontro disputato contro la capolista Venezia (terminato con la vittoria degli ospiti per 92 -103) il team di Varese ha indossato una divisa di gioco caratterizzata dalla scritta “Varese” in Braille, diventando così la prima squadra di basket professionistica in Europa a scendere in campo con queste particolari uniformi.
A dieci giorni di distanza dal World Braille Day, giornata internazionale di sostegno della comunità non vedente e ipovedente, è stata proposta al pubblico l’irripetibile esperienza di vivere un minuto di partita in assenza di luce nel corso del quale lo spettatore ha dovuto utilizzare gli altri sensi riscoprendo così, con modalità diverse, il mondo del basket.
«La nostra volontà come club – ha dichiarato il direttore Marketing della Pallacanestro Varese Francesco Finazzer Flori- non è quella di fermarci ad organizzare solamente una Braille Night, ma bensì di impegnarci a sostenere costantemente la comunità, con tutto il nostro impegno, creando connessioni significative e promuovendo il più forte senso di unità possibile, perché il basket rappresenta condivisione e unione fin dalle sue radici e nelle sue fondamenta».
Per celebrare anche il mese dell’Alfabetizzazione Braille, Pallacanestro Varese ha previsto attività ed iniziative concrete nel mese di gennaio presso la Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano grazie al Dott. Franco Lisi, Responsabile del “Dialogo nel Buio” e Direttore scientifico dell’Istituto ciechi di Milano, e presso il Museo Tattile Varese.
«Pallacanestro Varese, infatti, intraprende un percorso che concerne i temi della cecità e dell’ipovisione -continua Raffaella Demattè, Responsabile CSR del club- e decide di iniziare questa sorta di cammino per mano (è proprio il caso di dirlo) ad un partner un po’ particolare, che è il Museo Tattile Varese. Abbiamo scelto loro, prima di tutto perché sono nostri “vicini di casa” e da sempre noi crediamo fortemente nell’importanza delle sinergie in ambito territoriale, specie tra realtà, anche diversissime tra loro, che hanno a cuore gli stessi temi sociali e che condividono la stessa attenzione alle persone con sensibilità di diversa natura. Li abbiamo scelti anche perché crediamo condividano con noi il modo di affrontare temi complicati e alle volte davvero difficili con una sorta di “leggerezza”, da intendersi come capacità di rendere facile e quotidiano, anche quello che facile e quotidiano non è».
Anche il presidente nazionale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Mario Barbuto manifesta il proprio compiacimento e il ringraziamento di tutta l’Associazione a giocatori, tecnici e dirigenti di Pallacanestro Varese per aver voluto offrire un segno concreto di solidarietà e sostegno alle persone con disabilità visiva.
«L’iniziativa rende onore al sistema di lettura e scrittura tattile che da duecento anni consente ai ciechi un approccio all’istruzione, alla cultura, allo svago e all’informazione, dando merito al suo inventore, il giovane cieco parigino Louis Braille. Offre inoltre una preziosa opportunità di condivisione e di inclusione nell’ambito di una manifestazione sportiva di alto livello, confermando il supporto a quel Diritto di partecipazione di tutti i cittadini, senza disparità, ai diversi momenti della vita civile e sociale tra i quali assumono grande rilievo gli eventi legati alla pratica sportiva dilettantistica e professionistica».
«Sono felice e onorato di essere parte di questa bellissima iniziativa -chiosa Daniele Cassioli, cieco dalla nascita pluricampione mondiale ed europeo di sci nautico e fondatore dell’associazione Real Eyes Sport-. Adoro lo sport e per me Varese ha sempre profumato di pallacanestro; portare in una piazza così importante un messaggio forte d’inclusione, utile a sensibilizzare sul tema, è davvero entusiasmante. C’è ancora tanto bisogno di fare cultura, basti pensare che più del 90% dei siti internet non è totalmente accessibile per chi non vede. Siamo anche onorati dal fatto che, grazie alla presenza di Real Eyes Sport, sarà possibile porre l’attenzione sull’importanza dello sport per chi ha una disabilità. Uscire di casa per giocare o per andare ad assistere ad una partita è sempre una buona idea, a maggior ragione quando si vive con una difficoltà. Ringrazio di cuore tutta la società che ha pensato a questa giornata così speciale».
Le maglie indossate dal club saranno oggetto di un’asta benefica il cui ricavato sarà devoluto all’associazione Real Eyes Sport al fine di sviluppare una cultura fondata sui benefici che l’attività motoria porta con sé, a maggior ragione in presenza di una disabilità visiva.
La Pallacanestro Varese ha indossato le uniformi in Braille grazie al supporto di Summeet, sponsor della Braille Night; nel corso della partita è stato anche offerto, per la prima volta in una partita di pallacanestro, un servizio integrato di audiodescrizione per i tifosi non vedenti e ipovedenti presenti al palazzetto.
L’inno italiano è stato interpretato dalla cantante tredicenne ipovedente Nicole Malizia.
Fonte: PallacanestroVarese.it