Sono trascorse poco meno di 24 ore dalla gara vincente dell’Inter che ha sconfitto il Cagliari, san Siro riaccende i propri riflettori per ospitare un nuovo ottavo di finale di Coppa Italia.Questa volta il Meazza rifulge dei colori del Diavolo, il rosso ed il nero di un Milan pronto per affrontare i ferraresi della Spal.
Gremito ai limiti della propria capienza il primo anello, aperti anche diversi settori del secondo anello per un totale di oltre 32.000 spettatori, che hanno portato nelle casse rossonere un incasso di quasi 200.000 euro.
Perduti tra i bricchi del terzo anello un centinaio di tifosi della Spal con striscioni e bandiere.
Gli Ultras della Curva Sud rossonera occupano lo spazio a ridosso della porta, posizionati in quelli che una volta erano chiamati “i distinti”.
Con Zlatan Ibrahimovic seduto in panchina, Pioli fa debuttare sin dal primo minuto il neo acquisto Simon Kjær, maglia numero 24. Il calciatore danese giocherà una buona partita, facendo vergare note positive sui taccuini dei cronisti infreddoliti in tribuna stampa.
Tra i pali rivediamo Antonio Donnarumma, fratello di Gigi e secondo portiere della formazione milanese. Accolto con grande affetto da tutto il pubblico, riceverà nel corso della gara numerosi applausi ed incoraggiamenti da tutti i settori dello stadio.
Un giusto riconoscimento per un ragazzo che si allena sempre con grande professionalità, ed anche un segno di affetto riflesso per Gigio, giocatore molto maturato nell’ultimo anno ed oggi indiscusso ed indiscutibile pilastro del Milan.
Il Milan parte bene, propositivo ed ordinato. Cerca la via del gol con Piatek, Bennacer e Castillejo ma la porta spallina resiste. Un plauso al portiere ospite Berisha che sul tiro di Castillejo (tiro non proprio irresistibile) riesce a chiudere lo specchio della porta con un’uscita kamikaze.
Al minuto 20 i Diavoli passano in vantaggio; Bennacer propone un assist molto interessante e Piatek sul filo del fuorigioco insacca. Un vantaggio assolutamente meritato.
La Spal accusa il colpo, prova a manovrare ma non risulta mai insidiosa. Il Milan, pur senza mai strafare, tiene in pugno l’iniziativa del gioco ed allo scadere del tempo colpisce ancora, mettendo un’ipoteca serissima sul successo finale e sul passaggio del turno.
Piatek smarca Castillejo e quest’ultimo scocca un bellissimo tiro a giro di sinistro che si insacca. Potremmo dire un gol alla Suso…
Apriamo una parentesi nella cronaca.
Suso, gioia e dolore del Meazza. A metà della ripresa Pioli richiama in panchina Castillejo, salutato da tutto lo stadio con applausi convinti. Al suo posto subentra lo spagnolo, sepolto invece dai fischi. Fischi davvero ingenerosi. La Curva Sud prova a rincuorare il giocatore rossonero maglia numero 8 con alcuni cori dedicati ma, purtroppo, la maggioranza dei tifosi rimane molto fredda e sembra ignorare con un certo distacco le giocate del fantasista iberico. Un amore mai completamente sbocciato sembra andare verso il tramonto.
Non c’è due senza tre e quindi il gioiello di Pioli, al secolo Theo Hernandez, mette a segno la terza segnatura del Diavolo, al minuto 66, andando ad esultare da goleador provetto sotto la curva.
La Spal sotto di tre gol prova ad impensierire Antonio Donnarumma con due colpi di testa (Dabo e Murgia) ma entrambe le conclusioni vengono neutralizzate.
Ci prova l’arbitro a scaldare i tifosi infreddoliti assegnando verso la fine della gara un rigore a favore degli spallini. Presunto tocco di mano di Paquetà, che viene anche ammonito. Il pallone è già sul dischetto, Donnarumma è fermo con entrambi i piedi sulla linea di porta, si attende solo il fischio dell’arbitro per battere il penalty. Ma il VAR richiama il direttore di gara per un controllo al monitor posizionato tra le due panchine.
Abbiamo scherzato, niente rigore ed ammonizione revocata.Bene… anche se confesso che avrei tanto voluto vedere tirare il rigore, certo che Antonio lo avrebbe parato, facendo crollare san Siro… il VAR ha rovinato tutto!
Fine, triplice fischio e tutti a casa al caldo.
Se qualcuno mi avesse detto a fine dicembre, dopo la bastonata raccolta Bergamo contro l’Atalanta, che in nemmeno un mese il Milan sarebbe diventato una squadra spavalda e vincente, avrei chiamato il pronto intervento psichiatrico per un trattamento sanitario obbligatorio.
Il Milan sembra essersi invece davvero ritrovato, grazie all’arrivo di Ibra che ha galvanizzato l’ambiente, alla conferma di un fortissimo Theo (questo acquisto è un vero terno secco al lotto) e probabilmente grazie ad una presa di coscienza collettiva che ha portato tutta la rosa ad uscire da un torpore agonistico preoccupante, che solo a tratti veniva lacerato da risultati accettabili.
Per evitare di apparire esagerati e fuori luogo, ammettiamo anche che le squadre incontrate in questo avvio di 2020 non sono certo delle corazzate del calcio; in ogni caso l’inversione di tendenza è un fatto inoppugnabile e molto incentivante.
“È una serata positiva perché la squadra ha interpretato bene la partita con intensità e con la giusta qualità. Ci tenevamo a passare il turno e ci tenevamo a dare continuità alla prestazione di Cagliari, questo è un segnale importante”.
Pioli sembra avere le idee chiare ed i piedi ben piantati per terra; un passo alla volta, pochi voli pindarici e tanto lavoro. Siamo con lui. Se poi il mercato di gennaio darà una manina al tecnico per ottimizzare (con uscite ed entrate) una rosa da potenziare, tanto meglio. Vedremo.
Intanto siamo ai quarti di Coppa Italia, pronti ad affrontare un Toro che non sarà un avversario morbido.
Forza Milan, sempre!
MILAN-SPAL 3-0 (2-0)
Milan: A.Donnarumma, Conti, Kjaer (37’st Gabbia), Romagnoli, Hernandez, Castillejo (19’st Suso), Krunic, Bennacer, Bonaventura (30’st Paquetà), Piatek, Rebic. (1 Begovic, 84 Soncin, 79 Kessie, 94 Brescianini, 98 Maldini, 17 Leao, 21 Ibrahimovic). All.: Pioli.
Spal: Berisha, Tomovic (20’st Salamon), Vicari, Igor, Strefezza, Murgia, Dabo (41’st Zanchetta), Tunjov, Jankovic (27’st Valoti), Floccari, Paloschi. (22 Thiam, 25 Letica, 4 Cionek, 67 Cannistrà, 13 Reca, 31 Di Francesco, 98 Mastrilli, 94 Cuellar). All.: Semplici.
Arbitro: Ghersini di Genova 5,5.
Reti: nel pt 20′ Piatek, 44′ Castillejo; nel st 21′ Hernandez. Angoli: 5-1 per il Milan.
Recupero: 1′ e 4′.
Ammoniti: Conti, Castillejo, Igor, Murgia, Salamon
Tifoseria Milan Alessio Romagnoli (Milan)