3 Maggio 2016
Claudio Bonvecchio è nato a Pavia il 20 gennaio 1947 ed appartiene al Grande Oriente d’Italia dal 1992. Ha ricoperto diversi incarichi all’interno del Grande Oriente d’Italia e dal 6 aprile 2014 è Grande Oratore del Grande Oriente d’Italia in seno alla Giunta guidata dal Gran Maestro Stefano Bisi. Claudio Bonvecchio è professore Ordinario di Filosofia delle Scienze Sociali, è stato presidente del Consiglio di Corso di Studi in Scienze della Comunicazione e coordinatore del Dottorato in Filosofia delle Scienze Sociali e Comunicazione Simbolica nell’Università degli Studi dell’Insubria di Varese. Membro e Presidente di numerosi comitati scientifici, è autore di numerosissimi saggi, articoli e pubblicazioni scientifiche sul tema della Tradizione esoterica, della simbologia, della mitologia e della mitologia politica.
Incontro il prof. Bonvecchio, Grande Oratore del GOI (probabilmente l’incarico più importante nella gerarchia massonica nazionale dopo il Gran Maestro), presso la sede milanese del Grande Oriente d’Italia in via Pirelli, ad un passo dalla Stazione Centrale e dal Pirellone. Una sede nuovissima, inaugurata lo scorso anno, dall’architettura molto moderna e tecnologicamente all’avanguardia.
Prof. Bonvecchio, partiamo dalle basi. Che cosa è la Massoneria?
La massoneria è un Ordine iniziatico che nasce nel 1700, probabilmente con antecedenti storici molto più antichi, il cui scopo è duplice: dal un lato l’approfondimento interiore del senso della propria esistenza e dall’altro lato il portare il risultato di questo approfondimento interiore nella società. Con quale scopo? Allo scopo di cambiarla. Così come una persona deve cambiare in meglio se stesso partendo dal suo profondo, così come ovvia conseguenza dovrebbe cambiare in meglio la società in cui vive divenendo la società migliore, più giusta, più ugualitaria, più fraterna e più democratica. Questo è stato lo scopo della Libera Muratoria Universale, nata a Londra e che si è ben presto diffusa in tutto il mondo. Oggi è presente in quasi tutti i Paesi del mondo che credono nella democrazia, che credono nella libertà e che credono negli uomini.
Lei è il Grande Oratore del Grande Oriente d’Italia, la più importante istituzione massonica del nostro Paese. Quali sono i compiti di un Grande Oratore?
Il compito del Grande Oratore di una istituzione massonica come il GOI, che è nata nel 1805, è da un lato essere il Garante della Tradizione, cioè di far si che la Tradizione venga esattamente osservata da tutti i fratelli che fanno parte del Grande Oriente d’Italia, secondo l’osservanza delle leggi e delle norme che regolano il medesimo Grande Oriente. Verifica inoltre che tutti fratelli massoni rispettino le leggi e le norme della Repubblica, a cui noi promettiamo solennemente fedeltà all’atto della nostra entrata nell’istituzione.
L’idea di portare il proprio miglioramento personale nella Società per migliorarla è cosa apprezzabile. Però quando in Italia si parla di Massoneria di questa opera si parla poco. Molto invece si dice riguardo ad un Massoneria che sarebbe sinonimo di lobbismo, di tutela dei grandi interessi, di occulte cupole di potere. Per non parlare della vicenda P2, vicenda ormai datata ma mai caduta nel dimenticatoio presso l’opinione pubblica.
Fatta la premessa che ogni istituzione, anche un ordine iniziatico così come una chiesa o come un partito politico, può avere al suo interno delle mele marce, è preoccupazione dell’organizzazione stessa quella di cacciarle ed eliminarle. Il Grande Oriente ha sicuramente molto chiare alcune cose fondamentali. Il Grande Oriente d’Italia non è una lobby industriale, non è una lobby finanziaria, non si propone di fare politica. Certo poi può capitare, è capitato proprio in questi giorni, che alcune dichiarazioni improvvide di un membro della Giunta del GOI (sempre che non risultino poi travisate dalla stampa) prendano apertamente posizione in favore di un candidato alle elezioni. Questo è assolutamente sbagliato, sempre che poi questo risulti vero, perché noi non facciamo politica. O meglio, non entriamo nell’agone partitico, perché ciascun Libero Muratore del Grande Oriente d’Italia è libero e deve votare in coscienza a favore del candidato che egli ritiene più idoneo a perseguire il progetto di miglioramento del Paese. Evidentemente nel passato ci sono stati degli errori. Il caso della P2 è significativo. Il caso della P2 è stato una specie di tumore all’interno della Libera Muratoria che è stato subito debellato, perché la Loggia è stata sciolta e sono stati espulsi i membri e non si ripeterà mai più un caso simile. E’ un caso che può capitare anche se è molto spiacevole.
La Massoneria è un Ordine iniziatico. Una volta entrati, è semplice poi eventualmente uscirne?
Premettendo che la Libera Muratoria non è una delle tante strutture New Age tarocche, ciascuno può uscirne quando lo ritiene, ovvero quando ritiene di avere esaurito un percorso. E’ un percorso che per alcuni può durare tutta la vita, per altri può durare un tempo limitato. Esiste la massima libertà e uscire dall’Ordine non comporta alcuna conseguenza. Il termine iniziatico si usa spesso impropriamente. Significa iniziare un percorso, una strada. Da noi tutto questo avviene in un contesto rituale; Iniziazione significa iniziare un percorso individuale che porti al proprio miglioramento, superando un confine. Il confine della vita quotidiana in cui noi spesso viviamo dominati dall’avere e non dall’essere. Per noi l’iniziazione è cercare l’essere che è dentro di noi.
Ritualità, simbolismo, esoterismo sono termini importanti per i massoni. Ma sono ancora di moda all’alba del terzo millennio?
Sicuramente sono di moda, perché non dovrebbero essere attuali? Ritualità significa ripetizione di un determinato avviso di un modo di essere. Anche chi va in chiesa ripete un rituale, perché la ripetizione porta ad essere partecipi di quello che il rituale vuole esprimere. Anche noi abbiamo un rituale, tutto sommato molto semplice, non è segreto, si trova in qualsiasi libreria. Il segreto, il mistero, è come uno lo vive. E’ una cosa personale, perché qualsiasi parola (anche quelle della Messa) può essere semplicemente qualcosa di esteriore, che diventa fonte di vita se uno lo vive correttamente. Esoterismo significa andare all’interno, cercare all’interno della propria personalità un senso che altrimenti fuori non si trova, o meglio un senso particolare diverso dai molti che si trovano nella vita sociale. La nostra è una società povera, spesso despiritualizzata, in cui si preferisce l’avere all’essere, in cui il consumismo sembra prevalere su tutto. Noi vogliamo recuperare dei valori spirituali che possano aiutare l’uomo ad essere migliore ed a far si che la società diventi migliore.
Il famoso Segreto Massonico è quindi solo un segreto spirituale e personale?
Certo, questo lo diceva molto bene un personaggio di cui invito a rileggere i testi, Giacomo Casanova. Non era solo famoso per essere un grande libertino, ma in realtà aveva delle posizioni estremamente avanzate per i suoi tempi, ad esempio sulle donne che considerava assolutamente pari agli uomini. Giacomo Casanova diceva che il vero segreto massonico esiste, anche se non è quello che tutti immaginano. E’ il segreto di come ciascuno vive all’interno di se stesso un processo particolare di approfondimento spirituale, come quello della Massoneria.
La Massoneria non dovrebbe occuparsi di politica. Abbiamo però appena avuto notizia di una ingerenza a Napoli nella dialettica elettorale da parte di una personalità di primo piano della Giunta del GOI. Un massone non può quindi esprimere pubblicamente le proprie idee politiche? Si è prima massoni e poi cittadini o viceversa?
Ogni cittadino appartenente alla Libera Muratoria, come cittadino, può esprimere tutte le preferenze che vuole. Non lo può fare avocando a se la qualità di Libero Muratore, perché questo significa coinvolgere gli altri. Se un cittadino dice “io opto per questa scelta” si tratta di una espressione personale. Se dice “io, in quanto appartenente al GOI, scelgo questo e quest’altro” compie un atto illegittimo perché coinvolge indirettamente anche altri in una sua scelta personale. Noi poniamo un unico limite alla libertà personale. Nessuna scelta personale esercitata da un massone può portare alla violenza ed al sovvertimento violento dell’ordine democratico. Il Grande Oriente d’Italia non fa politica perché questo significherebbe andare contro i nostri principi.
Mi pare che oltre alla politica esista un altro argomento che i massoni nei loro lavori non possono trattare. La religione. Eppure mai come in questi tempi si sentono prese di posizione che sembrano suonare all’unisono provenienti dalla Chiesa cattolica e dal Grande Oriente. Sia Papa Francesco sia il Gran Maestro Bisi hanno più volte sottolineato la necessità di costruire ponti e demolire muri. C’è un riavvicinamento tra la Chiesa di Roma ed i massoni, ancora vittime di scomunica?
Al di la di questi aspetti formali, io credo che la scomunica sia un atto che colpisce chi danneggia la Chiesa. Se uno non danneggia la Chiesa, indipendentemente da dove svolge la sua attività spirituale, io credo che non ricorra nella scomunica. Comunque queste sono questioni teologiche e di diritto canonico. Io credo che in un’epoca come la nostra, di povertà spirituale, il nostro compito non sia quello di scavare abissi ma di gettare ponti. Questo significa cercare i punti di convergenza in virtù e visione di un mondo che deve essere migliore. In questo senso sia il Cardinale Ravasi sia più volte il Gran Maestro hanno espresso la volontà di stabilire un dialogo, un dialogo nella differenza, un dialogo che non vuole e non pretende niente, ma un dialogo che come unico scopo andare nella direzione di un mondo dove la fratellanza abbia un chiaro senso ed un chiaro significato. Basti pensare a Giovanni Paolo II, a Benedetto XVI ed a Papa Francesco che, ciascuno con la propria specificità culturale e teologica, hanno più volte espresso la necessità di un mondo dove la fratellanza abbia un significato compiuto. Noi da sempre abbiamo messo la parola Fratellanza tra i nostri valori più importanti.
Quanti massoni sono oggi affiliati al Grande Oriente d’Italia?
Sono circa 23.000 secondo un ultimo censimento di qualche giorno fa. E’ un numero cospicuo e rilevante che ci invita ad essere sempre più partecipi nella vita reale, per portare con la nostra testimonianza il contributo ad un cambiamento positivo in senso democratico, in senso fraterno, in questo Paese.
28.000 iscritti sono un bel numero. Eppure la Massoneria non fa alcun atto teso al proselitismo.
No perché non siamo una ditta. Non abbiamo un prodotto da vendere. Abbiamo una testimonianza da offrire. Possiamo offrire a tutti coloro che desiderano seguirci su questa strada un posto vicino a noi, per intraprendere insieme un cammino.
Ultimamente si è letto di riti di affiliazione all’ndrangheta strutturati sulla falsariga dei riti di iniziazione massonica. Quanto tutto ciò infastidisce la massoneria italiana?
La ritualità è sempre esistita. Ci sono ritualità che vanno in un senso positivo ed altre che vanno in senso negativo. Alcune ritualità portano ad aggregazioni positive e ci sono ritualità che servono ad aggregare persone per fini malavitosi. Ovviamente noi vorremmo che qualsiasi ritualità, nostra, civile, religiosa, avesse un fine positivo. Noi sicuramente vigiliamo in maniera assolutamente presente e quotidiana affinché non ci siano infiltrazioni di nessun tipo all’interno dell’ordine massonico. Qualora ci fossero, non non esiteremo ad eliminarle, senza guardare in faccia nessuno, escludendo chiunque possa essere, anche lontanamente, sospettato di partecipare a qualche gruppo che va contro le leggi dello Stato e contro le leggi della civile convivenza.
Rudyard Kipling, Salvatore Quasimodo, Giovanni Pascoli, Mark Twain, Giosuè Carducci, Carlo Collodi, Johannes Brahms, Wolfgang Amadeus Mozart, Niccolò Paganini, Winston Churchill, Camillo Benso di Cavour, Giuseppe Garibaldi, Cesare Battisti, Francesco Baracca, Federico Fellini, Totò, Walt Disney ed altri mille e più che sarebbe troppo lungo elencare. La Massoneria ha sempre avuto una forte presenza nella società esprimendo anche personaggi di grande valore. Oggi, in Italia in particolare, alzarsi e dire a voce alta “io sono un massone” danneggia o porta vantaggi?
Personalmente io non ho mai fatto mistero della mia appartenenza. Come dice un vecchio proverbio “male non fare paura non tenere” . Certamente ci sono molte diffidenze da parte di tante persone quindi è comprensibile che si voglia mantenere non un segreto, ma una certa riservatezza. Chi lo desidera può dirlo pubblicamente, chi non lo desidera può anche non dirlo, come può avvenire per l’adesione ad un partito politico, a qualsiasi associazione o gruppo. Io credo che sia arrivato il momento di essere molto più presenti nella vita pubblica del nostro Paese, perché io ritengo che la Libera Muratoria possa portare un contributo. Il Gran Maestro lo ha ripetuto più volte, indicando nel coraggio e nella volontà di ciascuno il modo di essere presenti per essere facitori di armonia. Tocca a ciascuno il rendere reale questo progetto che viene da lontano e che noi vogliamo che vada lontano.
Se una persona che non sa nulla della Massoneria volesse approfondire il tema regalandosi tre libri, cosa dovrebbe comprare?
Domanda difficile. I testi sono moltissimi. Io consiglieri di leggere in primo luogo la poesia di Kipling “ la mia Loggia”: e’ una poesia molto semplice che in un’epoca molto lontana illustrava come avviare una civile convivenza. In secondo luogo consiglierei di sentire un’opera. Il Flauto Magico di Goethe, un’opera iniziatica che insegna come sia possibile superare qualsiasi difficoltà se si crede nell’Uomo. Il terzo consiglio è un testo che ho scritto io (lo dico con la coscienza tranquilla perché ho rinunciato a tutti i diritti d’autore) che si chiama Esoterismo e Massoneria e riepiloga i principi su cui si regola la vita massonica. I testi comunque sono tantissimi ed in ogni libreria si trovano libri sulla Massoneria.
Abbiamo a lungo parlato di esoterismo, ma la Massoneria si occupa anche di studi storici, di volontariato, di sostegno ai più deboli. Come si conciliano queste due attività, una più spirituale ed una un pochino più pratica?
Io credo che lo scopo della Libera Muratoria sia quello di far si che l’uomo maturi davvero una coscienza più completa, una coscienza di se stesso come partecipante ad una grande vita dell’essere. Da qui nasce la necessità di fare qualcosa per gli altri. Chi comprende il senso della vita non può pensare che ci siano persone al mondo che, per motivi pratici e contingenti, derivati da circostanze indipendenti dalla loro volontà, versano in condizioni in cui l’esistenza quotidiana è un puro problema. Da qui nasce la necessità di essere solidali con gli altri. Non si tratta di fare beneficenza, si tratta di solidarietà. Aiutare gli altri ad essere liberi e per potere essere liberi bisogna avere le condizioni minimali di sopravvivenza garantite.
Per chiudere questo nostro colloquio un’ultima domanda. All’estero, in particolare nel mondo anglosassone, la Massoneria gode di stima e considerazione da parte della società civile alla quale appartiene. Quando questo potrà accadere anche in Italia?
In Italia dobbiamo scontare alcune situazioni del passato. Non parlo di errori, ma di situazioni particolari. La grande polemica relativa all’unità d’Italia ha provocato uno scontro tra una parte (che vedeva in prima linea la Massoneria) che voleva l’Italia unita e lo Stato Pontificio che voleva tutelare la sua esistenza. Da qui poi lo scontro tra un positivismo, spesso aggressivo, ed uno spiritualismo religioso cattolico sulla difensiva. Sono passati tanti anni. Il mondo è cambiato. Sono cambiate le persone e sono cambiate le circostanze. Io credo che tutti gli scogli si devono superare, con calma, tranquillità, lentezza. I tempi sono cambiati e ci auguriamo che possano cambiare ulteriormente.
Al termine dell’intervista ho avuto l’opportunità di parlare telefonicamente con il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi.
In relazione ad un articolo di stampa apparso in data 1 maggio sul Il Mattino di Napoli, riportante alcune presunte esternazioni di un appartenete alla Giunta del GOI su temi elettorali, il G.M. Bisi ha rilasciato ai nostri microfoni la seguente dichiarazione, che riportiamo testualmente:
“Il Grande Oriente d’Italia rispetta le opzioni politiche di tutti i Fratelli, ma come Comunione Massonica non prendiamo parte alle competizioni elettorali sostenendo questo o quel candidato. “