Gli azzurrini vincono di rincorsa

Gli azzurrini vincono di rincorsa

E’ iniziato allo stadio Renato Dall’Ara di Bologna il cammino della Nazionale under 21 allenata da Luigi Di Biagio, ed è iniziato nel migliore dei modi.

Prendiamo in prestito per il titolo un modo di dire tipico del Palio di Siena, la rincorsa, ovvero la partenza in movimento che un solo cavallo fa partendo alle spalle di tutti gli avversari, appunto rincorrendoli. Come si sa nel Palio di Siena la vittoria dalla posizione della rincorsa è molto difficile e quindi abbastanza rara. 

©Francesco Scaccianoce

Nel calcio, contro una corazzata come la Spagna di De la Fuente, vincere dopo essere passati subito in svantaggio è ugualmente difficile e complicato.

29.600 gli spettatori al fischio d’avvio della gara.

Andiamo con ordine. Il vetusto e bellissimo stadio bolognese (risale al 1925 ed il suo manto erboso è considerato uno dei migliori d’Italia) ci accoglie quasi al calar del sole. Giornata limpida, 30 gradi che diverranno 27 con il sopravvenire del buio. Atmosfera di festa sugli spalti e lungo tutte le vie che conducono all’impianto. Saranno 29.600 gli spettatori al fischio d’avvio della gara.

Le due formazioni si schierano alle 21 in punto in campo per l’esecuzione degli inni nazionali. Sulle prime note dell’inno iberico qualche fessacchiotto inizia a fischiare ma, immediatamente, l’intero stadio lo seppellisce con un tripudio di applausi indirizzati agli ospiti spagnoli. L’atteggiamento positivo del pubblico felsineo sarà una costante dell’intero incontro; corretto, sportivo, competente ed entusiasta. Trentamila bandierine tricolori sventolano sugli spalti, stadio sold out, neanche un solo biglietto è rimasto invenduto.

Fischio d’avvio, sono tredici anni che non battiamo le Furie Rosse, ora più che mai siamo pronti a provarci. I primi minuti sono giocati con molta prudenza da entrambe le formazioni che si guardano, si studiano. Il ritmo è blando, molto blando, tanto che sugli spalti gli spettatori improvvisano la ola per dare un po’ di verve alla serata. 

©Francesco Scaccianoce

Ci pensa però la Spagna a svegliare tutti, nel peggiore dei modi, al minuto 9 con un bellissimo gol del suo fuoriclasse Ceballos che, al primo tiro in porta dell’incontro, fa centro e buca Meret. Fabian Ruiz mette una bella palla sui piedi del centrocampista del Real sui 20 metri azzurri, controllo, destro a girare e sfera dentro nel sette. La ola si spegne subito e non tornerà più (siamo scaramantici in Italia, si sa).

Pochi minuti e ancora Ceballos mette a soqquadro la difesa azzurra, mancando per un soffio il 2 a 0. Sull’iberico si dispone un raddoppio di marcatura, nell’uno contro uno pare che l’indiavolato 10 spagnolo sia incontenibile.

I ragazzi di Di Biagio iniziano a far sentire i tacchetti agli avversari, invitando a nozze un arbitro fiscalissimo ed innamorato dei cartellini gialli, che spenderà per tutto l’incontro con grande generosità. Per contro gli under 21 ospiti sembrano di vetro e ad ogni contatto precipitano e rimangono a terra con grande teatralità. 

Allo scoccare della mezz’ora, svanita l’emozione iniziale pagata a caro prezzo, la squadra azzurra si accende d’incanto. Arrivano grinta, velocità e convinzione. Gli iberici non gradiscono, prediligendo un gioco lento, lento e ragionato, intervallato ogni tanto da qualche sgroppata in avanti che imbarazza spesso la nostra difesa. Ma il pallino del gioco è ormai saldamente nelle mani della squadra di Di Biagio.

©Francesco Scaccianoce

Minuto 36, un caparbio Federico Chiesa, sino a qual momento non brillantissimo, si presenta sull’out di sinistra, entra in area di rigore, e sorprende il portiere iberico Simon con un tiro che si infila in rete. Cross sbagliato? Tiro capolavoro? Poco importa, la sfera entra, la segnatura è bellissima – ed utilissima – e viene accolta con un boato dagli spettatori. Gli spagnoli abbozzano a denti stretti; probabilmente erano convinti di riuscire ad arrivare in vantaggio all’intervallo.

Qualche paura al minuto 42 quando il romanista Zaniolo, vittima di un contrasto molto duro, esce in barella sostituito dal pupillo di casa Orsolini.

La ripresa vede ancora gli iberici giocare di fino ma ora davanti hanno una formazione azzurra che – finalmente – ha acceso i motori dei suoi fuoriclasse, un po’ assopiti nella prima frazione di gioco.

Il Chiesa day sta per perfezionarsi. Al minuto 49 gli spagnoli se la cavano, ma al minuto 64 subiscono ancora la segnatura del 14 azzurro che spinge in rete un pallone vagante in area di rigore, che prima Cutrone e poi Barella avevano provato ad insaccare. Il Dall’Ara trema e ruggisce.

©Francesco Scaccianoce

al minuto 54 il nostro portiere Meret si deve superare per evitare il pareggio degli ospiti.

Dobbiamo registrare che anche qui (un paio di volte solamente per fortuna) una sparuta parte del pubblico ha provato ad intonare il becero coro “M…A” inventato allo Juventus Stadium in occasione dei rinvii del portiere avversario. Si vede che il virus della cretinaggine vola di bocca in bocca, come cantava De Andrè. 

Ma a Bologna per fortuna gli anticorpi sono buoni, perché tutto lo stadio provvede a stroncare subito, con gran decisione, i pochi idioti canterini presenti.

Non si pensi che la Spagna sia ormai sconfitta ed abbia mollato la presa sulla partita; al minuto 54 il nostro portiere Meret si deve superare per evitare il pareggio degli ospiti.

A poco meno di dieci minuti dalla fine dell’incontro ci mettiamo in sicurezza. 

Pellegrini viene strattonato in area da Soler, l’azione prosegue con qualche protesta della nostra panchina. Dopo una trentina di secondi il direttore di gara ferma il gioco, contattato dagli addetti al VAR. Dopo avere rivisto l’azione incriminata sul monitor posizionato a bordo campo, il fischietto decreta il rigore per gli azzurri. Un arbitro meno fiscale forse avrebbe sorvolato sul contrasto…

Dagli undici metri Lorenzo Pellegrini non sbaglia chiudendo sul 3 a 1 la partita. Tre punti in ghiaccio.

Tutta la panchina entra in campo e c’è persino un giovane spettatore che li segue, sperando forse di farsi un selfie con i giocatori, visto che ha uno smartphone in mano. La security mette fine al suo sogno; viene preso per le orecchie e trascinato lontano.

A volte si può primeggiare anche partendo di rincorsa.

A nulla servono i cinque minuti di recupero, l’ltalia vince e convince. A volte si può primeggiare anche partendo di rincorsa.

Le parole del mister Di Biagio: “abbiamo iniziato male, soffrendo il loro palleggio. Poi abbiamo cambiato modulo e abbiamo avuto una reazione incredibile”. Il tecnico azzurro si è soffermato anche sul calore del pubblico del Dall’Ara: “Una cornice stupenda, un pubblico fantastico.”

©Francesco Scaccianoce

UEFA Man of the Match: Italia – maglia numero 14 – Federico Chiesa. “Sapevamo che sarebbe stato difficile e lo è stato ma abbiamo dimostrato la nostra forza . Adesso subito la testa alla prossima partita, dobbiamo andare in semifinale”. 

Torneremo mercoledì 19 per seguire a Reggio Emilia la partita tra Belgio e Spagna, le grandi sconfitte del primo turno, che dovranno dannarsi l’anima per riaprire una qualificazione che le vedeva favorite nel girone degli azzurri.

Per il momento FORZA ITALIA!

IL TABELLINO

ITALIA-SPAGNA 3-1

Italia (4-3-3): Meret; Calabresi, Mancini, Bonifazi (43′ st Bastoni), Dimarco; Barella, Mandragora, Pellegrini; Zaniolo (43′ Orsolini), Kean (16′ st Cutrone), Chiesa.

A disp.: Audero, Montipò, Pezzella, Tonali, Adjapong, Bonazzoli, Romagna, Locatelli, Murgia. All. Di Biagio

Spagna (4-1-4-1): Simon; Aguirregabiria; Jesus Vallejo, Jorge Meré, Aaron Martin; Zubeldia (22′ st Fornals); Soler, Ceballos, Fabian Ruiz (1′ st Merino), Oyarzabal (40′ st Mir); Borja Mayoral.

A disp.: Sivera, Martin Fernandez, Nunez, Manu Vallejo, Lirola, Alfonso, Olmo, Junior, Roca. All. De la Fuente.

Arbitro: Gozubuyuk (Olanda)

Marcatori: 9′ Ceballos (S), 36′, 19′ st Chiesa (I), 37′ st rig. Pellegrini (I).

Ammoniti: Calabresi, Jesus Vallejo, Zaniolo, Mandragora, Orsolini, Soler.

Elenco dei convocati 

Portieri: Emil Audero (Sampdoria), Alex Meret (Napoli), Lorenzo Montipò (Benevento);

Difensori: Claud Adjapong (Sassuolo), Alessandro Bastoni (Parma), Kevin Bonifazi (Spal), Arturo Calabresi (Bologna), Federico Dimarco (Parma), Gianluca Mancini (Atalanta), Giuseppe Pezzella (Genoa), Filippo Romagna (Cagliari);

Centrocampisti: Nicolò Barella (Cagliari), Manuel Locatelli (Sassuolo), Rolando Mandragora (Udinese), Alessandro Murgia (Spal), Lorenzo Pellegrini (Roma), Sandro Tonali (Brescia), Nicolò Zaniolo (Roma);

Attaccanti: Federico Bonazzoli (Padova), Federico Chiesa (Fiorentina), Patrick Cutrone (Milan), Moise Bioty Kean (Juventus), Riccardo Orsolini (Bologna).

Staff – Allenatore: Luigi Di Biagio. Capo delegazione: Massimo Ambrosini; Dirigente accompagnatore: Vincenzo Marinelli; Coordinatore delle Nazionali Giovanili: Maurizio Viscidi; Segretario: Mauro Vladovich; Assistenti allenatore: Massimo Mutarelli, Carmine Nunziata; Preparatori atletici: Vito Azzone, Marco Montini; Preparatore dei portieri: Antonio Chimenti; Match analyst: Filippo Lorenzon e Antonio Gagliardi; Medici: Angelo De Carli e Luca Gatteschi; Nutrizionista: Cristian Petri; Fisioterapisti: Enzo Paolini, Alfonso Casano, Emiliano Bozzetti. Ufficio squadre nazionali: Manfredi Martino. Ufficio Stampa: Alessandro Salerno.

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