Ogni volta che si gioca un turno di UEFA Champions League si disputa anche un torneo gemello, la Uefa Youth League.
Stessa composizione dei gironi, medesimo calendario, la Youth League è una competizione calcistica per squadre di club Under 19, che si tiene a partire dalla stagione 2013-2014. Ad oggi le società più titolate sono il Chelsea ed il Barcellona, con 2 successi a testa.
Il ritorno del Milan in Champions ha comportato ovviamente anche il ritorno delle giovani leve milaniste in campo. La prima partita della formazione allenata da Giunti non è stata fortunata, il Liverpool ha vinto in casa per 1 a 0.
Ieri la Primavera rossonera ha ospitato al Centro Vismara di Milano i colleghi dell’Atlético di Madrid.
Sottolineiamo con piacere il fatto che ac Milan abbia voluto far leggere prima del fischio di avvio due importanti messaggi; uno relativo alle misure antiCovid assunte ed uno contro la violenza. Il tutto sia in italiano sia in spagnolo. Si tratta di un passaggio che si ripeterà in occasione di ogni incontro interno dei rossoneri.
Abbiamo assistito ad un incontro equilibrato, animato sia da momenti molto intensi sia da momenti di black out nella concentrazione e quindi nella prestazione agonistica.
Il Milan parte molto bene, con la giusta concentrazione ed il giusto passo. Nessuna sbavatura, giro palla molto educato, nessun pallone gettato via a caso, ogni pericolo viene arginato con ripartenze ragionate.
Il ritmo è tutt’altro che forsennato ed anche i madrileni si adeguano, senza mai scoprirsi.
Un’incursione di Gala al minuto 6 ed un destro da fuori area di Capone al minuto 14 certificano il predominio casalingo nel possesso palla.
Quando sembra che le redini dell’incontro siano saldamente nelle mani del Milan, improvvisamente ed inaspettatamente, arrivano cinque minuti di totale black out.
Al minuto 21 Martin colpisce la traversa ed un minuto dopo El Jebari porta in vantaggio l’Atletico. Il suo tiro, scoccato dall’interno dell’area piccola, si infila con la complicità decisiva del portiere di casa Desplanches. Poco male, nel repertorio di ogni portiere esistono sia la grande parata tanto quanto la papera. Capita, l’importante è resettare e ripartire.
I ragazzi di Giunta sono colpiti a freddo e stentano a recuperare il passo gara. Passano circa dieci minuti prima che Di Gesù riesca ad indirizzare un pallone verso l’estremo difensore ospite.
Siamo in attesa di un provvidenziale fischio, che chiuda il primo tempo senza ulteriori danni collaterali, quando il Milan pareggia.
Il calcio è strano, nel suo momento di maggior sofferenza il Diavolo raddrizza la rotta. Assist ispirato in profondità di Di Gesù e con freddezza Gala supera Iturbe. 1 a 1.
Il secondo tempo non è nemmeno lontano parente della prima frazione di gioco. L’intensità sale, le squadre progressivamente si allungano, i contrasti diventano più decisi, entrambe le formazioni cercano i tre punti.
Desplanches al minuto 60 si riscatta alla grande sventando con un ottimo intervento un tiro di Martin. E’ poi Bosisio a bloccare il numero 9 ospite con un recupero strepitoso. Alesi e Rossi vanno vicini alla segnatura sul finire della gara, ma il risultato non cambia. 1 a 1.
Se dovessimo pesare la prima frazione di gioco saremmo portati a dire che il Milan può tranquillamente accontentarsi del pari; prendendo in considerazione anche la ripresa emergono rimpianti e recriminazioni.
I numeri dell’incontro ci dicono che l’Atletico è andato al tiro 12 volte contro i 7 del Milan, mentre il possesso palla è ad appannaggio dei padroni di casa. Praticamente identici gli interventi sanzionati dall’arbitro.
Tra file dei padroni di casa molto positive le prestazioni di Di Gesù, Alesi e di un Bosisio “provvidenziale”. Nel complesso l’intera compagine di Giunti ha dato prova di una discreta tenuta complessiva, anche se ovviamente alcuni aspetti comportamentali si potrebbero raffinare.
Se abbiamo trovato molto bravi i rossoneri nei contrasti fisici diretti (non hanno perso un solo contrasto di spalla) non ci sono sembrati altrettanto smaliziati in altre circostanze. Troppo silenziosi nei momenti topici, a differenza dei madrileni che ad ogni caduta facevano seguire un siparietto che diverse volte ha condizionato le scelte arbitrali. Un pizzico di maggiore personalità manifesta non guasterebbe.
Per non parlare dell’incursione in area di rigore avversaria di …. (non è importante precisare di chi stiamo parlando), fermata in maniera irregolare dall’Atletico. Se il giovane rossonero non avesse voluto dimostrare al mondo la sua esplosiva forza fisica, rimanendo in piedi a dispetto di tutto e tutti, il Milan avrebbe goduto di un penalty solare. Che non è, ingenuamente, arrivato.
Comunque, questo Milan ha tenuto testa ad un Atletico gagliardo, non ha concesso agli avversari di espugnare il Vismara, ha mosso la classifica e da oggi può guardare al proseguimento della Youth con maggiore serenità.
Torneremo a seguirlo.
Vi rimandiamo a questo link per ascoltare le interviste post partita (sito ufficiale ac Milan).
MILAN-ATLÉTICO MADRID 1-1
MILAN (4-3-3): Desplanches; Coubis, Bosisio, Obaretin (42′ st Nsiala Makengo), Bozzolan (25′ st Kerkez); Bright (1′ st Rossi), Di Gesù, Gala; Alesi, Roback (19′ st Amore), Capone (25′ st Foglio). A disp.: Pseftis; Björklund. All.: Giunti.
ATLÉTICO MADRID (4-4-2): Iturbe; Diez, Boñar, Camara, Navarro; Alb. Moreno (47′ st Valdera), Barrios (37′ st Gismera), Serrano (37′ st Curras), Corral; Martín, El Jebari (30′ st Vilan). A disp.: Alv. Moreno; Kostis, Ricoy. All.: Ortega Garcia.
Arbitro: Miroslav Zelinka (Repubblica Ceca).
Gol: 22′ El Jebari (A), 44′ Gala (M).
Ammoniti: 24′ Obaretin (M), 13′ st Corral (A), 25′ st Capone (M), 41′ st Foglio (M).
