san Gigio da Castellammare

san Gigio da Castellammare

Mea culpa. Ammetto di essere tra coloro che in passato non hanno lesinato critiche a Gigi Donnarumma e che non avrebbero pianto a dirotto se fosse stato ceduto, magari al PSG.

“Ma non esce mai…”, “ma cosa giochi sempre di piede… ciapa la bala coi man”. Sbagliavo. Ora il ragazzo è maturato, si è arricchito tecnicamente, ha preso coraggio ed è diventato un giocatore di altissima levatura, una delle colonne portanti del Milan.

Venerdì sera, in occasione di Brescia vs Milan, san Gigio da Castellammare ha salvato la nave in burrasca che rischiava di finire sugli scogli.

Stefano Pioli (Milan)/©Francesco Scaccianoce

Arriviamo intorno alle 20 al Mario Rigamonti, lo stadio del Brescia Calcio e parcheggiamo con relativa facilità. L’impianto è dedicato alla memoria di uno dei giocatori periti nella sciagura di Superga del 1949; nato a Brescia, giocatore del Brescia prima che difensore arcigno del Grande Torino, Mario Rigamonti oggi riposa in provincia di Brescia, a Capriolo. “Mario aveva una passione sfrenata per la moto ed era costantemente in ritardo. Era solito infatti arrivare negli spogliatoi prima del match pochi minuti prima dell’inizio della partita” A volte in moto. Grande.

ottima visibilità, erba del prato giunta ad hoc da Miami ed un impianto di illuminazione perfetto.

Fondato nel 1928 nel quartiere di Mompiano, lo stadio è stato praticamente ricostruito nel 1956 e ristrutturato da capo a piedi tra il 2018 ed il 2019 sotto la presidenza di Massimo Cellino. Un piccolo stadio all’inglese, con un’ampia tribuna centrale ed i box dedicati agli sponsor ed ai loro ospiti; ottima visibilità, erba del prato giunta ad hoc da Miami ed un impianto di illuminazione perfetto. Le due curve sono gemellate ed attendono l’avvio dell’incontro scambiandosi applausi reciproci, con gli ultras di casa che espongono un lungo striscione con scritto “orgogliosi del gemellaggio”. Non lo toglieranno nemmeno quando il Milan si porterà in vantaggio e vincerà la partita. In tribuna molti volti noti del mondo del calcio, primo tra tutti Mino Raiola, manager e procuratore di diversi giocatori in campo. Delle sue pepate osservazioni parleremo in un’altra occasione.

Mario Balotelli (Brescia)/©Francesco Scaccianoce

Lo squalificato Mario Balotelli si tiene invece in disparte e guarda la partita da uno dei box privati dello stadio.

Nella distinta del Milan manca Paquetà (in precarie condizioni psico-fisiche) mentre Suso (sorridente e rilassato in fase di riscaldamento) va in panca con Pioli ben sapendo che a breve verrà ceduto.

Fernandez Suso (Milan)/©Francesco Scaccianoce

L’allenatore rossonero conferma dieci undicesimi della squadra schierata contro l’Udinese, inserendo il solo Calhanoglu. In attacco ovviamente Ibra in coppia con Leao, mentre Rebic parte dalla panchina. Nelle retrovie Musacchio, Kjaer e Romagnoli.

Nel Brescia rientra dalla squalifica Bisoli, in attacco ci sono Torregrossa e Ayé, Donnarumma siede in panca.

Il Milan parte bene, spigliato e motivato. Il Brescia contiene comunque con una certa tranquillità. La prima occasione da gol non giunge sino al minuto 17 quando Bennacer sfiora l’esterno della rete bresciana con un bel tiro. Altri due minuti ed Ibra colpisce di testa, ma l’estremo difensore delle Rondinelle neutralizza.


Intorno al trentesimo il Milan entra in modalità sonno profondo

Intorno al trentesimo il Milan entra in modalità sonno profondo. Il Brescia sale in cattedra e schiaccia i rossoneri; al minuto 34 Tonali batte un corner e Torregrossa incorna sfiorando il gol.

Il passato pericolo dovrebbe far uscire dal torpore i ragazzi di Pioli ed invece è ancora il Brescia a picchiare duro; ripartenza sprint, Sabelli crossa dal versante destro ed Ayè di testa fa salire alla gloria degli altari san Gigio che blocca la sfera sulla riga di porta.

Forza Ibra, serve uno scossone, bisogna riallacciare la corrente a 3000 volt, la squadra balbetta. E l’occasione giunge quando Theo serve un assist al bacio allo svedese che di piatto si mangia un gol fatto in area piccola. Allungo il collo e guardo il replay dai monitor di servizio di Sky a disposizione di Riccardo Gentile e Massimo Ambrosini, seduti a mezzo metro dalla mia postazione. Se lo è mangiato davvero, non era una brutta allucinazione, Ibra ha sbagliato davvero. Nell’intervallo anche Raiola ci scherzerà un po’ sopra…non sono errori da Ibra. Ma noi siamo sentimentali e lo perdoniamo.


Nessun cambio nell’intervallo. Il Milan è ancora troppo timido ed il Brescia (affamato di punti e spigliato nella giusta misura) ricomincia a martellare.

Al minuto 6 Torregrossa in girata sfiora la segnatura da cineteca. La palla esce di un capello. Minuto 10, ancora Torregrossa e questa volta è gol, ma l’arbitro annulla per fuorigioco. Deo Gratias a chi ha inventato la regola dell’offside.

Minuto 13; è la volta di Tonali a sfiorare il vantaggio con un tiro spiovente insidioso. Minuto 14, Torregrossa impegna ancora Donnarumma.

Dimitri Bisoli (Brescia) / ©Francesco Scaccianoce

Due tiri del numero 11 bresciano annullati da Donnarumma ed un salvataggio dell’estremo difensore rossonero nell’uno contro uno con Bisoli in area. San Gigio proteggici tu.

Ai limiti dell’area di rigore rossonera potremmo piantare un bel cartello con scritto sopra “Fort Alamo”; l’assedio è continuo ed asfissiante. Il Brescia sa perfettamente di poter dare il colpo di grazia ad un Milan in seria difficoltà.

Calhanoglu al minuto 19 rompe l’inerzia rossonera con un fendente che esce non di molto. Chancellor ricambia la cortesia sporcando quanto basta un corner di Tonali che rischia di entrare in porta.

Ernesto Torregrossa (Brescia) / © Francesco Scaccianoce

Gol sbagliato, gol fatto! Minuto 26 della ripresa. Ibracadabra entra in area e crossa, Chancellor farfuglia una specie di corta respinta, Rebic prende la mira e segna.

Brescia 0 – Milan 1.

Rebic aveva appena preso il posto di un Leao partito bene e poi smarritosi per strada, un Leao che in occasione della sostituzione mi è sembrato abbastanza contrariato.

E’ una delle grandi regole del calcio di trappattoniana memoria; non dire gatto se non lo hai nel sacco. Il sacco il Brescia lo ha tenuto in mano saldamente per quasi tutta la partita, il gatto lo teneva per la collottola, ma alla fine la graffiata vincente è stata del Milan. E’ il calcio signori, funziona così.

Il Brescia ci prova ancora con Ndoj ma Donnarumma è attento e para.Minuto 38, Castillejo segna ma l’arbitro annulla per fuorigioco. Ed infine il gioiellino di Theo, verticalizzazione prepotente e staffilata con la palla che sbatte sulla traversa.

Zlatan Ibrahimovic (Milan) / ©Francesco Scaccianoce

I tre punti tornano a Milano; dire che sono tutti pienamente meritati sarebbe esagerato. Sono arrivati ma per quanto si è visto in campo un solo punticino sarebbe stato già abbastanza.

Il Brescia avrebbe meritato di muovere la classifica, una classifica che si fa sempre più pericolosa (ultimi insieme a Genoa e Spal); ha due giocatori davvero forti (Sabelli e Tonali), un pubblico affezionato, un gioco piacevole e per quanto visto contro il Milan, una sfiga da competizione.

Il Milan punta la prora della sua nave verso l’Europa, rema con foga, è aiutato dalle stelle, talvolta sbanda e perde la rotta, ma nel complesso ha ritrovato il gusto della vittoria. Nel prossimo turno affronterà il Verona e quindi si giocherà il derby. Ne usciremo vivi e vegeti? Ai posteri ardua sentenza.

Sempre e comunque, Forza Milan.

BRESCIA-MILAN 0-1

BRESCIA (4-3-1-2): Joronen; Sabelli (42’st Skrabb), Cistana, Chancellor, Matějů; Bisoli, Tonali, Dessena (25’st Ndoj); Romulo; Torregrossa, Ayé (33’st Alf. Donnarumma). A disp.: Alfonso, Andreacci, Gastaldello, Spalek, Mangraviti, Magnani, Viviani, Martella, Bjarnason. All.: Corini.

MILAN (4-4-2): G. Donnarumma; Conti, Kjær, Romagnoli, Hernández; Castillejo, Kessie, Bennacer, Çalhanoğlu (32’st Krunić); Ibrahimović, Leão (13’st Rebić). A disp.: Begović, A. Donnarumma, Gabbia, Musacchio, Rodríguez, Bonaventura, Suso, Piątek. All.: Pioli.

Arbitro: Valeri di Roma. Gol: 26’st Rebić (M).

Ammoniti: 2′ Kjær (M), 21′ Sabelli (B), 36′ Hernández (M), 44′ Conti (M), 17’st Bennacer (M), 43’st Skrabb.

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